2014

Cambia la norma sulla discriminazione territoriale: basta curve chiuse

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Il primo consiglio federale dell’era Tavecchio ha prodotto un cambiamento in merito alla tanto contestata discriminazione territoriale, fattispecie che nel campionato scorso aveva determinato la chiusura di tante curve italiane oltre ad una marea di polemiche.
In pratica si è proceduto a rivedere gli articoli 11 e 12 del Codice di Giustizia Sportiva, rimuovendo la territorialità dagli elementi che possono considerarsi alla base di discriminazione; manifestazioni di questo genere restano così semplici espressioni oltraggiose, che possono comportare per le società sanzioni in termini di ammende ma non automaticamente la chiusura dei settori.
I club i cui sostenitori si renderanno protagonisti di comportamenti di cosiddetta discriminazione territoriale andranno incontro a sanzioni da 10mila a 50mila euro, e “solo nei casi nei casi più gravi, da valutare in modo particolare con riguardo alla recidiva, sono inflitte congiuntamente o disgiuntamente” sanzioni di tipo più severo come la chiusura parziale dello stadio.

La discriminazione territoriale di fatto perde tanto peso da scomparire dal panorama italiano, l’unico peraltro che la conoscesse. Uefa e Fifa, così come le federazioni straniere, infatti non hanno mai adoperato per questa fattispecie le sanzioni che il nostro calcio ha sperimentato nel corso della passata stagione.

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