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Canzi: «Cagliari? Rosa di altissimo livello, bisogna tenere botta nei momenti difficili»

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Le dichiarazioni di un Max Canzi a tutto tondo: dal suo esonero alla Turris passando per l’affetto nei confronti del Cagliari

Le parole di Max Canzi rilasciate presso “Il Cagliari in diretta” riportate da L’Unione Sarda. L’ex allenatore di Olbia e Cagliari Primavera parla di svariati argomenti: dalla brevissima parentesi alla Turris, passando per il Cagliari attuale e del suo passato. Ecco le sue dichiarazioni:

SARDEGNA – «Sono andato via perché era il momento di allontanarmi dalla mia zona di comfort. A Cagliari cinque anni, a Olbia due: mi sentivo a casa».

CAGLIARI E LIVERANI – «Rosa di altissimo livello, costruita per arrivare in cima. La Serie B ha tante corazzate, è lunghissima e dura: la continuità porterà i suoi frutti. Bisogna tenere botta nei momenti difficili, li avranno tutti. Non essere ora in vetta non è il massimo, ma la storia ci dice che è complicato partire bene e arrivare primi».

BRESCIA – «Il ritorno di Cellino fa notizia, ma ci sono altri 90 punti. Credo si possa lavorare con la serenità giusta».

GIULINI – «Giulini ha sempre creduto in me, mi ha fatto lavorare a certi livelli e dato la Primavera dopo anni da secondo. A lui dovrò sempre grande riconoscenza, ci sentiamo spesso. Chi lo conosce sa quanto tiene al Cagliari: ha messo impegno e soldi, purtroppo il calcio non è una scienza esatta».

PLAYOFF – «Esperienza meravigliosa. Due stagioni intense: la prima abbiamo sfiorato i playoff, la scorsa li abbiamo raggiunti uscendo al secondo turno senza perdere e facendo la storia. Città bellissima e club di livello, guidato in maniera egregia dal presidente e con un ottimo ds».

TURRIS – «Abbastanza inaspettato, per fortuna non era partito il campionato e ho potuto accettare il Pontedera. Nessuna avvisaglia e rapporti ottimi: per due amichevoli negative il presidente si è spaventato e ha deciso così. Ci sono rimasto male sotto l’aspetto umano, da quello tecnico può starci. Al Pontedera mi ha chiamato il ds Moreno Zocchi, che conosco da anni».

LADINETTI – «Ladinetti, tre anni in Primavera e due a Olbia. È partito molto bene, giocare fuori gli ha fatto bene sotto l’aspetto tattico e tecnico».

LA SUA PRIMAVERA – «Tolto Barella, che non era nostro e veniva ogni tanto a darci una mano, penso a Carboni e Boccia. Poi Colombatto, seppur solo un anno: anche ora gioca ad alti livelli, in Portogallo».

LELLA E ALTARE – «Lella ha doti tecniche, atletiche e una grande forza mentale, sono convinto che in stagione potrà dare il suo contributo. Altare il primo anno fra i pro l’ha fatto con me a Olbia, sta uscendo fuori dopo un inizio difficile e vale la A». 

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