2014
Capuano-Benedetti, esame superato
La squalifica di Rossettini e l’infortunio di Ceppitelli avevano fatto correre qualche brivido ai tifosi del Cagliari nei giorni che portavano alla sfida contro la Sampdoria: in tanti si chiedevano se i sostituti sarebbero stati in grado di opporsi efficacemente alla terza forza del campionato.
Marco Capuano e Simone Benedetti hanno risposto “presente” senza vacillare al cospetto di uomini temibili come Okaka e Gabbiadini. I due difensori centrali rossoblù hanno fatto così il loro esordio ufficiale in campionato con la maglia del Cagliari, lanciando un segnale forte di solidità del pacchetto difensivo quali che siano le gerarchie.
La squadra di Zeman ha subìto due reti, è vero, ma la prima è frutto di una bambola (condita da sagaci blocchi doriani) nella quale è caduto tutto l’assetto del Cagliari, sorpreso per l’ennesima volta da una palla inattiva; la seconda è una prodezza personale favorita da un pallone perso inopinatamente a centrocampo (tutto fin troppo simile al gol di Boakye di qualche settimana fa). Per il resto della gara la coppia centrale ha girato a dovere nonostante lo strapotere fisico di un Okaka capace di proteggere palloni in tutte le situazioni.
Benedetti fino a ieri aveva visto la Serie A al massimo dalla panchina, in mezzo la gavetta fra Gubbio, Spezia e Padova. Nel precampionato il difensore aveva mostrato qualche incertezza ed era stato quasi sul piede di partenza proprio all’ultimo respiro del mercato. Alla fine è rimasto, ha lavorato per assimilare i movimenti chiesti da Zeman e ieri ha dato prova di poter essere chiamato in causa senza patemi. Nella gara contro la Sampdoria ha chiuso bene i varchi e opposto un solido muro a Okaka, che a un certo punto ha preferito provare a puntare Capuano perché contro il numero 24 proprio non c’era speranza.
Ciliegina sulla torta il salvataggio col ventre sul tiro a botta sicura di Obiang dopo il palo colto da Gabbiadini: di sicuro una sliding door del giorno, perché sarebbe stato 0-3 e probabilmente il pomeriggio sarebbe stato ben più cupo per i rossoblù.
Discorso diverso per Capuano, che a Pescara ha avuto modo di lavorare col tecnico boemo per una stagione diventando un punto fermo della squadra che ottenne la promozione. Anche nella massima serie ha continuato a godere della fiducia del mister, nel frattempo diventato Di Francesco, tanto da collezionare 26 presenze nell’anno della retrocessione biancazzurra. Non un esordiente completo quindi, ma la sicurezza mostrata ieri è quella del veterano. Fisicamente reattivo come una molla, ha sbagliato ben poco e si è mosso in buona sintonia col compagno di reparto. Inutile dire poi che il povero Okaka non è riuscito a girarsi una volta nemmeno con lui.
In sostanza le paure della vigilia sono sfumate, fino a ieri si diceva che i cambi fossero il tallone d’Achille del Cagliari ma se c’è una cosa che la partita con la Sampdoria ha annunciato è proprio l’opposto. Le prove esuberanti di Donsah e Caio Rangel, la sicurezza di Capuano e Benedetti sono linfa per la fiducia di una rosa che deve prendere convinzione nei propri mezzi: i punti raccolti non sono certo tanti, ma se le tendenze sono quelle viste ieri il bello deve ancora venire.