2015

Carmine Longo: «Cagliari, quanti errori dalla società. Il futuro non sarà semplice»

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Nell’immediata vigilia della sempre sentita sfida tra Cagliari Napoli, ci ha pensato Carmine Longo a presentare il match in programma questo pomeriggio al Sant’Elia. L’ex direttore sportivo rossoblù ha ripercorso il suo passato da dirigente in Sardegna, analizzando la situazione attuale della squadra rossoblù e i possibili scenari per il futuro. 

Queste le parole di Longo, ai microfoni di Gianluca di Marzio: «Penso di aver sbagliato veramente poco a Cagliari. Siamo arrivati dalla Serie C alla Coppa Uefa, e allora non è che fosse facilissimo qualificarsi. Facemmo dei grandissimi campionati. Però se devo sceglierne uno, dico la vittoria del campionato di C. Fummo inseriti nel girone del sud e avevamo grande timore perché erano tutte società agguerrite: Casertana, Salernitana, la Ternana, il Palermo. Noi avevamo una rosa giovanissima e nonostante ciò vincemmo il campionato con largo anticipo. Questa fu una grandissima soddisfazione perché non c’erano soldi, avevamo un deficit di 22 miliardi. In tre campionati, due di C e uno di B, riuscimmo con le plusvalenze a portare la squadra in A senza debiti. Gli Orrù misero solo otto miliardi di tasca loro per azzerarlo. Quel Cagliari poteva arrivare ancora più in alto, questo è stato il mio più grosso rammarico. Davo sempre un occhio al bilancio ma tenendo al primo posto il risultato sportivo. Quando mi tolsero il giocattolo che avevo portato fino alla Coppa Uefa, ci rimasi veramente male. Bastava un minimo di programmazione e potevamo fare ancora di più».

Quanto al presente della squadra rossoblù, il dirigente napoletano non ha peli sulla lingua: «Mi dispiace dirlo ma sono stati fatti molti errori: sia per quanto riguarda la scelta dei giocatori, sia per quel che riguarda gli avvicendamenti in panchina. Credo ormai abbia pochissime possibilità. Per il futuro non sarà semplice, perché è facile fare bene, sulle ali dell’entusiasmo, quando dalla B si arriva alla A. Non altrettanto può dirsi quando accade il contrario. Se si inizia con gli stessi calciatori si può sbagliare, ma anche se si cambia tutto: è certamente un bel rebus. In caso si punti ancora su Zeman, si dovrebbe trattenere chi ha dimostrato motivazioni e attaccamento e per il resto rifare la squadra. Per quello che posso dire dall’esterno, una bella ripulita ci vuole».

In chiusura, un pronostico sulla sfida di oggi: «Partita aperta? Penso di sì. Le squadre di Zeman sono strane, possono fare risultato in qualsiasi momento. Mostrano sempre un buon gioco e da questo punto di vista sono insidiose: è un pericolo sottovalutarle».

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