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Caso Prisma, l’analisi delle partnership sospette: la situazione

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Caso Prisma, in questo momento si parla di un possibile “sistema” e di partnership sospette tra le varie società interessate

L’edizione odierna di Tuttosport torna ad analizzare uno dei filoni principali della serie di indagini la quale risponde al nome di “Caso Prisma“, il quale vede sotto la lente dei pm torinesi l’operato della Juventus nel triennio 2019-2021 nel rapportarsi alle varie Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo e Udinese.

In questo momento stanno emergendo delle ipotesi che portano a parlare di sistema e di partnership sospette tra le varie società. Secondo che criterio? Nè per la quantità di operazioni, nè per quella dei milioni circolati. Basti pensare al fatto che la Vecchia Signora ha completato appena due trasferimenti ciascuno con Bologna ed Udinese, allo stesso modo con i rossoblù sardi la quantità di soldi circolati ci riporta di appena 12,5 milioni di euro (17,6 con il Bologna).

Allora è una questione di sistema, di squadre che conludono operazioni con società partner? No, perchè anche da questo punto di vista i bianconeri non emergono, a fronte dei 183,6 milioni genarati dal Napoli con le teoriche società sospette di collaborare; addirittura l’Inter ha generato 267,3 milioni grazie alle trattative con Atalanta, Cagliari, Genoa, Parma, Roma e Sassuolo.

Il quotidiano torinere sottolinea come il fulcro dell’indagine portata avanti dal procuratore federale Giuseppe Chiné possa vertire attorno alle scritture private, i cosidetti contratti per il riacquisto dei giocatori, i quali però non hanno alcun valore legale per due motivi: non sono mai stati consegnati in Lega e/o Figc, le operazione di riacquisto non sono mai andate in porto: vedi Cerri con il Cagliari, Orsolini con il Bologna e Mandragora con l’Udinese. Si attendono ulteriori aggiornamenti circa l’avanzare delle indagini tanto a Torino quanto nelle altre Procure d’Italia interessate alla vicenda giudiziaria.

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