2014

Catania – Cagliari, promossi e bocciati. Salvezza sempre più Vecino

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Bando alle chiacchiere: quello di sabato sera è un punto in più per la classifica ed è il terzo risultato utile consecutivo. Cinque punti nelle ultime cinque gare, con in mezzo quella sconfitta casalinga col Livorno decisamente evitabile, che avrebbe potuto regalare una situazione più serena di quello che già è adesso per il Cagliari. Perché quel +8 proprio dai livornesi, terzultimi, regala una certa tranquillità a Lopez e sarà ancora più importante adesso proseguire questa serie di risultati positivi. Ora c’è da preparare una sfida delicata contro la Lazio, che arriva al Sant’Elia col dente avvelenato per la sconfitta casalinga contro l’Atalanta e con un Candreva in meno. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire come è andata sabato notte.

PROMOSSIDue uomini sono stati fondamentali in questo pareggio: Vecino e Avramov. I due si sono distinti per diversi motivi ma hanno inciso allo stesso modo per ottenere quel punticino prezioso. Ancora più importante del risultato, forse, è che il Catania, diretta concorrente per la salvezza, con questo pareggio ha lasciato immutata la situazione nei bassi fondi della classifica. Ecco perché diventa ancora più pesante quella zampata di Matias Vecino. Il portiere serbo salva il risultato in più occasioni. Una su tutte la parata sulla punizione di Lodi, che ha esaltato i riflessi di Avramov. Bene anche sulla conclusione ravvicinata di Barrientos.

BOCCIATI – L’espulsione di Avelar, fuori per doppio giallo, ha pesato nell’economia della squadra. Fortunatamente il Catania non ha saputo approfittare del vantaggio numerico. Lopez ha mandato in tribuna Murru (oggi allo stage della Nazionale), per scelta tecnica ed ha provveduto ad inserire uno dopo l’altro: Cossu, Eriksson e Perico, levando tutte le punte dal campo e dimostrando di aver avuto una paura matta di perdere. Un atteggiamento che ha dato ragione al tecnico uruguaiano dal punto di vista del risultato, ma che ha inciso parecchio nel gioco dei rossoblù, costretti solamente a difendersi dagli attacchi del Catania e provando ad addormentare la gara col possesso palla. Ancora un gol su palla inattiva e altro gol subito di testa. Dopo 27 partite forse è il vero punto debole di questa squadra. Ci sono state anche due occasioni ghiotte per Sau che ritrova il campo dopo due partite passate in panchine. Forse troppo poco per Pattolino che deve lavorare sodo per riconquistare nuovamente la fiducia di Lopez. Il tecnico dei rossoblù sembra preferirgli il resto dell’attacco. Un brutto segno? Probabilmente sì.

CAMPIONATO CHIUSO? – Di buono c’è che il terzetto nel fondo della classifica non è mutato e nessuna di queste, per ora, ha mostrato la forza e la determinazione che serve per salvarsi. E’ senz’altro una stagione strana, insipida per le pretendenti della salvezza ma anche per la vittoria finale del campionato. La classifica è un vero e proprio serpentone senza né capo né coda. L’impressione è che questo scudetto, ormai virtualmente assegnato alla Juventus, sembra essere determinato dallo spread tra i bianconeri e le altre squadre. Ciò ovviamente non toglie merito alla squadra di Conte, un vero e proprio schiacciasassi in Italia. Un discorso simile si potrebbe fare per la zona retrocessione, dove la coda della classifica comincia a staccarsi domenica dopo domenica da tutto il resto. Per fortuna questo Cagliari, almeno fino ad ora, rimane distante da quella coda.

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