Catania, parla Pulvirenti: «Battere il Cagliari, poi salvezza e lo stadio nuovo» - Cagliari News 24
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2014

Catania, parla Pulvirenti: «Battere il Cagliari, poi salvezza e lo stadio nuovo»

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Antonino Pulvirenti, da dieci anni presidente del Catania, ha scelto di parlare all’indomani della sconfitta di Genova per rassicurare la piazza sugli obiettivi del club etneo. In un clima poco propenso al sorriso, il patron rompe il silenzio per assicurare al popolo rossazzurro che la dirigenza è ben concentrata sulla salvezza e ha in serbo ulteriori passi avanti come ad esempio la costruzione di un nuovo stadio che possa affiancarsi al centro di allenamento di Torre del Grifo, vero esempio di struttura al passo coi tempi.

Pulvirenti parla attraverso le pagine del quotidiano La Sicilia, in una lunga intervista a 360 gradi sul mondo Catania.
Il presidente inizia dall’analisi di questa stagione: «Un’annata allucinante, consentitemi di ripartire da qui, perché se no non è possibile spiegare seriamente per quale ragione siamo precipitati in questa situazione. Non voglio rifare l’elenco degli infortuni, non voglio ricordare di nuovo per quanti mesi abbiamo dovuto fare a meno di gente come Almiron, Izco, Barrientos, Bellusci, Spolli, Bergessio e, l’ultimo, Castro. Ma è andata così, una catena impressionante che avrebbe messo ko anche un grande club, anche chi poteva contare su rose straordinariamente allargate. Ma quando perdi quattro o cinque titolari come fai ad andare avanti? Guardate la Fiorentina che ha dovuto rinunciare a Gomez prima e a Rossi dopo. Sembra essersi sgonfiata. Non siamo stati per nulla fortunati».

La squadra e la dirigenza sono quindi pronte a reagire: «Se il gruppo avesse mollato, se fosse stato travolto dagli eventi oggi non saremmo ancora a due punti dalla salvezza, saremmo, forse, già retrocessi. I giocatori, al contrario, hanno reagito sempre, c’è gente che ha giocato con infiltrazioni, la squadra è caduta e si è rialzata. Perché ha continuato a crederci. E ci crede ancora. Io ci credo perché credo in questa squadra, perché nelle prossime 12 partite avremo sette partite in casa e cinque fuori. Perché abbiamo superato momenti difficili, abbiamo reagito, siamo sempre rimasti a galla. Per questo ci credo».

Pulvirenti ci crede al punto che guarda oltre la stagione e pensa a nuovi, ambiziosi obiettivi: «Assolutamente. Al punto che in questo momento difficile per la situazione in classifica io sto lavorando per dotare Catania e il Catania di un altro gioiello, come abbiamo fatto qualche anno fa con Torre del Grifo. Nelle settimane scorse abbiamo firmato l’atto per l’acquisto del terreno dove realizzeremo il nuovo stadio del Catania. Non più a Librino, non più con quell’idea. Ma uno stadio nuovo, moderno, funzionale, facilmente raggiungibile e per cui è già pronto anche il progetto. E… Ma non aggiungo altro, per ora basta».

Al bando allora gli scoraggiamenti derivanti dagli ultimi risultati, e testa al match di sabato. D’altronde non è la prima volta che il Catania si trova in acque agitate: «E ne siamo usciti tutti insieme. E anche adesso dobbiamo fare in modo che le negatività, il pessimismo che qualcuno sta facendo calare sulla città, quest’aria di depressione siano cancellate dai risultati. Sabato sera c’è il Cagliari, inutile dire che ci giochiamo un bel pezzo di serie A. Non ci sono alternative, dobbiamo vincere. E dobbiamo farlo come contro la Lazio, quando i tifosi sono tornati ad essere protagonisti, quando il loro stadio è diventato di nuovo il nostro stadio e la squadra ha sentito che c’era fiducia, che c’era passione, che c’era voglia di combattere tutti insieme».

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