2014
Cellino, che pasticcio: accusato di contrabbando doganale e il Leeds rischia grosso
Sempre più ingarbugliate le vicende giudiziarie che vedono protagonista Massimo Cellino, condannato ieri a pagare 600 mila euro di multa per l’importazione dell’imbarcazione “Nelie” senza il pagamento dell’Iva. Una sanzione più bassa rispetto a quanto chiesto dall’accusa, perché il giudice Sandra Lepore ha concesso le attenuanti generiche al presidente del Cagliari, una decisione che ha sorpreso, considerando il curriculum giudiziario del patron del club sardo. «Vedremo le motivazioni e valuteremo se ricorrere in appello sull’entità della pena», ha dichiarato a tal proposito il pubblico ministero Massidda, come riportato da “La Nuova Sardegna”.
Non ci sono dubbi, invece, sull’impugnazione della sentenza da parte di Cellino, come del resto ieri ci ha annunciato in esclusiva l’avvocato Giovanni Cocco. Ma i guai giudiziari non sono finiti qui per il presidente rossoblù, perché Cellino, prima di affrontare il secondo grado di giudizio, ha altri due procedimenti tra aprile e maggio per contrabbando doganale: il primo è legato all’importazione illegale di una Land Rover, per la quale è stato condannato sul fronte tributario a pagare 36500 euro di diritti doganali; il secondo all’imbarcazione “Lucky23”, sequestrata nel luglio 2013 per la quale pende ancora il giudizio. Senza dimenticare che la commissione tributaria ha condannato Cellino a pagare 388 mila euro sempre per “Nelie”.
Secondo le accuse Cellino avrebbe portato in Italia beni di lusso senza pagare le tasse: in base alla ricostruzione della Procura, pare che Cellino abbia costituito un mese prima dell’acquisto dell’imbarcazione la società Freetime, di cui è amministratore e che è considerata uno “schermo” per eludere il pagamento dei diritti per l’importazione. Insomma, uno stratagemma che se verrà confermato nei gradi successivi costringerà Cellino a versare quanto stabilito e poi alla messa all’asta della “Nelie”.
Un quadro giudiziario complesso quello di Massimo Cellino, che, come ricorderete, è stato condannato per falso in bilancio ed ora è indagato con l’accusa di evasione fiscale per la vicenda Karalis Arena e per peculato, violazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche in merito alla vicenda di Is Arenas.
Vicende che potrebbero intrecciarsi e far fallire l’operazione di acquisto del Leeds United, perché la Football League prevede dei requisiti morali per diventare dirigenti e proprietari di un club. E la situazione potrebbe complicarsi, considerando che, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, Cellino ha già sostenuto le spese di gestione di febbraio e marzo, garantito la copertura finanziaria del contratto saltato con uno sponsor, la compagnia assicurativa Enterprise. In questi mesi sono stati presi in prestito il portiere Butland e l’attaccante Wickham, per cui se l’affare salterà, Cellino andrà risarcito ed ora il Leeds rischia grosso.