2013
Cellino dice sì a Zedda per il nuovo stadio
Dopo mesi e mesi di gelo, ecco che questo agosto rovente sembra finalmente portare un pò di calore tra il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e il patron rossoblù, Massimo Cellino. Raggiunto l’accordo per il ritorno del Cagliari al Sant’Elia, il primo cittadino apre pubblicamente alla realizzazione di un nuovo stadio che possa diventare la casa dei rossoblù, mentre il presidente sembra gradire l’ipotesi prospettata dal sindaco.
In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Massimo Cellino dice sì al sindaco Zedda e parla del percorso da seguire per la realizzazione di uno «scenario» inseguito, con scarsa fortuna, da ben tredici anni, sulla strada tracciata proprio in questi giorni dal Comune di Cagliari. Queste le parole del presidente sul ritorno del Cagliari al Sant’Elia in questa stagione: «La situazione odierna del Sant’Elia spiega le ragioni per cui un anno fa siamo stati costretti a una presa di posizione forse impopolare ma, dal nostro punto di vista, non rinviabile. Ma questo è il passato: siamo tornati a casa, anche se in condizioni faticose con le quali dovremo fare i conti. Alludo a una capienza che probabilmente all’inizio chiederà un altro sacrificio ai tifosi, visto che stando a quanto ipotizzano i nostri tecnici che lavorano a stretto contatto dei tecnici comunali ci saranno non più di cinque mila posti a disposizione».
Certo, oggi si torna in un impianto ancora provvisorio e che avrà bisogno di diversi interventi, ma le prospettive sembrano interessanti: «Le parole del sindaco in Consiglio sono state importanti e allora io dico: lavoriamo al presente per entrare materialmente dentro il Sant’Elia e giocarci il prima possibile, ma parallelamente avviamo subito, oggi stesso, il lavoro per arrivare allo stadio definitivo secondo le condizioni confermate dal Sindaco avant’ieri». Il presidente accoglie dunque l’idea del Sindaco per la realizzazione del nuovo impianto: «Incaricherò immediatamente i nostri tecnici e i dirigenti affinché riprendano l’ultimo progetto che avavamo presentato come “Karalis Arena” e chiederemo al Comune di poterne discutere. Con la premessa che condivido in toto gli auspici che Massimo Zedda ha elencato. Pensiamo anche noi a uno stadio per il calcio, moderno, fruibile e accogliente, con servizi di ristorazione, alberghi, l’accoglienza, iniziative di intrattenimento, la sede sociale, il museo del Cagliari. Negozi? Si, ma legati allo sport. Niente centri commerciali, niente edilizia residenziale, concordo al cento per cento con il Sindaco».
L’esempio di Udine quindi rappresenta il modello da seguire e secondo Cellino può rappresentare la soluzione ideale per recuperare il tempo perduto e garantire le parti in causa, ma il presidente chiarisce alcuni aspetti: «Per rifare lo stadio i soldi li mette la Cagliari Calcio, non serve neanche ripeterlo. Costruiremo e gestiremo lo stadio che dopo 30-50 anni tornerà in tutto e per tutto a disposizione del Comune. Gli oneri saranno a nostro carico, la burocrazia a carico del proprietario come è ovvio che sia. Il canone? Udine lo suggerisce, spero sia considerato che dovrà essere calibrato in rapporto all’investimento: non saranno meno di 50-60 i milioni necessari per completare l’opera».
Ecco poi alcune proposte interessanti: «Il Comune comunque, secondo criteri precisi, potrebbe anche utilizzare l’impianto quando il calcio va in vacanza. Ci sono esempi interessanti. L’Emirates è uno stadio privato ma quando non ci gioca l’Arsenal viene affittato per eventi sportivi e di spettacolo. Perché non potremmo farlo anche noi? Ma pensavo anche a un’altra cosa: amo la mia città, amo lo sport, ho a cuore le nuove generazioni, una piccola percentuale sugli incassi da botteghino, al netto delle spese, potremmo destinarla come iniziativa del club alla costruzione e/o manutenzione di impianti sportivi comunali. Una partnership che per quanto piccola potrebbe essere significativa. E se edificheremo la Karalis Arena dove sorge il Sant’Elia, i terreni destinati a quello scopo a Santa Caterina a Elmas diventeranno una zona dedicata al verde e allo sport peri giovani di tutto il cagliaritano».
La proposta finale è forse il passaggio più significativo del rinnovato clima tra Comune e società ed esprime l’intenzione di collaborare fattivamente per raggiungere l’obiettivo: «Proporrò al Sindaco, appena possibile, una cosa: nel momento in cui avvieremo il lavoro, ogni comunicato in materia sarà congiunto, firmato a quattro mani. Vogliamo fare le cose per bene, nel rispetto della legge. Il Comune ha mostrato interesse e, come mai da quando stiamo cercando costruircelo questo benedetto stadio stavolta ha preso una posizione importantissima. Io ci sto, il Cagliari ci sta. Iniziamo subito, per il presente e per il futuro».