2013

Cellino e il tabù dell’esordio: con l’Atalanta parte la Serie A numero 17 del presidente

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Il campionato che comincia domenica è il numero 21 dell’era Cellino. Il debutto dell’attuale presidente del Cagliari è datato infatti 6 settembre 1992 e l’avversario non poteva essere uno qualsiasi: contro la Juventus, al Sant’Elia, finisce a reti bianche. Da allora, il patron rossoblù ha affrontato ben 16 campionati di serie A e 5 di B, tra cui due promozioni.

Ma, conoscendo la passione per la scaramanzia del presidente, l’esordio di domenica prossima a Trieste con l’Atalanta ha un significato particolare: sarà infatti il numero 17 in serie A. Un numero che da sempre, per Cellino, non rappresenta un semplice tabù, ma porta letteralmente “sfiga”. Tifosi rossoblù e addetti ai lavori sono ormai abituati alle performances anti-jella del presidente: dalle “lacrime” lanciate dalla tribuna all’indirizzo degli avversari all’allontanamento delle cosiddette “cugurre” dalla tribuna, fino all’ossessione per il numero ritenuto, nella cultura popolare, sfortunato: il 17, appunto.

La maglia con il numero in questione è stata bandita ormai da anni, e che dire dell’iniziativa di due campionati fa, quando il 17 settembre 2011, in programma Cagliari-Novara al Sant’Elia, il presidente esortò i tifosi ad andare allo stadio con qualcosa di viola indosso per esorcizzare la data nefasta? In quel caso l’iniziativa ebbe successo, dato che i rossoblù si imposero per 2-1, con reti dei due ex più discussi degli ultimi anni, Thiago Ribeiro e Larrivey. Non altrettanta fortuna ha portato la scelta di eliminare la cifra dalla numerazione delle poltroncine della main stand del nuovo impianto di Is Arenas, dove il 17 era stato sostituito con un eloquente 16 bis. Sembra che anni addietro Cellino riuscì addirittura a far spostare una gara in programma, manco a dirlo, il giorno 17. Chissà se per domenica il patron ha in serbo qualche altro rito particolare o si presenterà al “Rocco” pronto a fare gli scongiuri del caso.

Ma a ben vedere partire con il piede giusto non è solo una questione scaramantica. Le statistiche, e dunque i numeri, sono in grado di sfatare la sorte e parlano da sole. Nei precedenti 16 esordi nella massima serie della gestione Cellino, il bilancio è di tre vittorie, cinque pareggi e nove sconfitte. Un magro bottino che non può essere ricondotto solo al fato avverso. Il Cagliari ha raccolto il successo alla prima giornata soltanto nel 1996 contro l’Atalanta (2-0, reti di Pancaro e Muzzi), nel 2004 contro il Bologna (1-0, gol di Esposito) e nel 2007 a Napoli (0-2, reti di Matri e Foggia). I rossoblù dunque non portano a casa i tre punti al debutto da ben sei anni.

Le disfatte rossoblù all’esordio sono invece due: il 5-2 del 1993 proprio contro l’Atalanta sul neutro di Bologna, quello di un già esonerato Radice in panchina, e il 4-1 del 2008 contro la Lazio al Sant’Elia  con il un altro debutto, quello in panchina di Massimiliano Allegri, graziato da Cellino nonostante le cinque sconfitte consecutive. Lo scorso anno invece, in un Is Arenas ancora cantiere aperto e a porte chiuse, l’esordio in campionato portò un pareggio (1-1) ancora contro l’Atalanta. A Denis replicò allo scadere Ekdal, in un match segnato da due errori dal dischetto di Larrivey e Conti. Per pareggiare il bilancio con i nerazzurri manca dunque un successo ai rossoblù, 17 permettendo.

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