Cellino: "Non ce la faccio più, regalo i miei giocatori perché non posso garantire un futuro. Ho provato a prendere Julio Cesar, ma chi vuole venire a Cagliari?" - Cagliari News 24
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2014

Cellino: “Non ce la faccio più, regalo i miei giocatori perché non posso garantire un futuro. Ho provato a prendere Julio Cesar, ma chi vuole venire a Cagliari?”

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È un Massimo Cellino provato, quello che parla ai microfoni de L’Unione Sarda dopo la sconfitta di ieri contro l’Atalanta: “Non dovevamo perdere questa partita. Non dovevamo perdere questa partita e sono incazzato, ma non per la sconfitta. Sono tornato e ho visto dei passi indietro. Questi giocatori sono eccezionali. Questa squadra è una famiglia e io per loro sono come un papà. Senza me Lopez non può crescere, i ragazzi sono nervosi. Ma io non posso restare, perché non voglio tornare in prigione. E se resto qui…”.

Il presidente rossoblù si sarebbe recato qualche giorno fa a Londra per trattare l’acquisizione del Leeds United, gloriosa società inglese che milita nella Championship. Cellino non ha però confermato l’interesse per i Whites: “Non sono un mestierante, non vado in giro ad acquistare squadre così per gioco. Sono tornato per il mercato, ma non ce la faccio. Mercoledì me ne riparto. l’altro giorno ero a Londra perché volevo acquistare un portiere. Ho parlato con Julio Cesar, che non sta giocando al QPR e vuole andare ai Mondiali. Mi ha detto che conosce la squadra, che se la maglia avesse avuto altri colori, non dico Milan o Inter, ma anche Fiorentina, sarebbe venuto. Ma qui chi vuole venire?“. 

Il numero uno di Viale La Playa ha poi parlato dell’acquisto del brasiliano Adryan e della dolorosa cessione di Nainggolan: “Adryan? L’ho trattato per sei mesi. Lo scriva: questo è un fenomeno. Lo dissi per Suazo e Matri e anche per Ibarbo, che è fortissimo e l’anno prossimo giocherà col Barcellona. Radja lo volevano Paris Saint Germain e Manchester City, ma l’ho ceduto alla Roma. Lui non voleva andarsene, l’ho costretto. Un anno fa lo Zenit di Spalletti aveva offerto 25 milioni e la Juve, il 30 agosto è arrivata ad offrirne 20. E Radja, il giorno dopo, è venuto in sede e ha allungato il contratto. Ma non poteva restare qui. Come poteva crescere in uno stadio con quattro gatti e una squadra senza ambizioni? La Juve voleva prenderlo e lasciarlo fino a fine stagione, come fece con O’Neill. Ma non aveva senso. L’ho regalato alla Roma, un prestito da 3 milioni. Lì crescerà con campioni come Totti e De Rossi, un bravo allenatore e un ambiente che già lo ama. Se avessi intascato 20 milioni, che ci avrei fatto? E se domani dovessero chiedermi Astori o altri, li lascio andare. Non posso difendere i miei ragazzi e allora li ragalo tutti“.

Chiusura dedicata all’incubo legato allo stadio: “Ho buttato i soldi per Elmas e Is Arenas, sono l’unico che ha sempre pagato il Comune, a cui ho dato 9 milioni in tutti questi anni. Tra pochi giorni, però, ci sarà il processo e il Comune mi dovrà restituire quei soldi pignorati. Tre mesi fa ho presentato un pregetto per un nuovo stadio, provvisorio, perché non ho i soldi per l’impianto galattico che vuole il sindaco. Ma tra qualche giorno arriverà una lettera dalla Federcalcio: a settembre c’era l’accordo per uno stadio che inizialmente doveva essere aperto a 5 mila spettatori e la Federazione ci rimanderà a Trieste. E io, quel giorno, non voglio essere qui. Dodici mesi dopo il mio arresto, ancora non so per quale motivo sono stato arrestato. Il giorno della gara con la Juve, fossi stato qui, avrei fatto aprire i Distinti, anche senza permessi, e avrei fatto entrare tutti. Ma tanto non sarebbe entrato nessuno. Mi danno del delinquente, ma in 21 anni non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Non ce la faccio più”.

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