2014

Cellino: «Non potevo restare in Italia, ora al Leeds…»

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Si apre la stagione di Championship in Inghilterra e, dunque, si avvia al debutto la squadra di Massimo Cellino: il Leeds, infatti, oggi giocherà sul campo del Millwall. In vista della partenza, l’ex patron del Cagliari è tornato a parlare della scelta di lascare l’Italia e, quindi, il Cagliari e di puntare sul calcio inglese: «In Italia non mi era più permesso guidare una società, ma non volevo buttare la mia esperienza. In Inghilterra si può lavorare in modo serio. Obiettivo? Dimostrare di essere capace di fare bene anche in Inghilterra e di riuscire a ricostruire un club di prestigio come il Leeds, devastato da una lunga crisi economica. Difficoltà? Essere accettato. Devi subito mostrare le tue capacità. Il problema è che noi italiani cerchiamo sempre di fare i furbi. Bisogna invece sintonizzarsi sulla mentalità inglese e cercare di correggere le loro lacune. Bisogna ripartire da zero. A Leeds sono stati bruciati soldi a palate. Il nostro capitale di partenza è il tifo: poche piazze in Inghilterra possono vantare un seguito come il nostro», ha dichiarato Cellino ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

Ma il nuovo presidente del Leeds ha parlato anche della struttura organizzativa del club e della questione stadio: «Ho puntato su un tecnico come Dave Hockaday che ha voglia di emergere. L’ho preso dal campionato dilettanti perché le motivazioni sono importanti. In Inghilterra si fa spesso confusione tra la figura del manager e dell’allenatore. Io voglio un tecnico. Collaboratori? Ci sono due-tre persone di fiducia e uno staff che ha sposato la mia causa. Non possiamo permetterci di sbagliare. Carbone si è dimesso per problemi di famiglia. Non poteva dare il massimo e io qui ho bisogno di gente disponibile al cento per cento. Non posso concedere sconti e con gli italiani devo essere ancora più esigente. Stadio? Vogliamo comprare l’Elland Road entro dicembre, è una follia spendere un milione e mezzo di sterline l’anno per l’affitto. Vogliamo essere padroni a casa nostra. Rapporto media? Sarà leale, ma io non ho troppo tempo per pensare alla comunicazione».

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