2014
Cellino saluta e rivela: «Vado via. Fondo Usa? Non esiste!»
L’unica certezza è che Massimo Cellino venderà il Cagliari: l’attuale presidente del club rossoblù lo ha ribadito a chiare lettere, ma a far scalpore sono le dichiarazioni relative alla trattativa con Luca Silvestrone, referente di un fondo Usa interessato, appunto, all’acquisto della società sarda. Sogno americano? Più un bluff, stando a quanto raccontato da Cellino ai microfoni de “L’Unione Sarda”: «Sono a “Chi lo ha visto”. Sono arrivati i soldi? Ci sono sette zeri, ma si sono dimenticati di mettere l’uno davanti. Ma di costa sta parlando? Ma quali soldi? Lasciamo perdere. Da quel giorno non ho sentito più nessuno. Per quel che ne so io, se devo stare a quello che ho visto, non c’è nessun fondo americano. Né fondo, né piano. Ho sempre pensato che questo signore non rappresentasse altri che se stesso. Il sindaco lo ha fatto entrare in Comune. I tifosi volevano che lo ricevessi e l’ho ricevuto. Ma quando l’ho visto… per carità».
Il patron sardo ha poi proseguito, rivelando altri dettagli, ma anche l’amarezza per la fine del rapporto con i tifosi: «Nell’ultima partita al Sant’Elia sono andato via alla fine del primo tempo, dopo aver sentito gli insulti dei tifosi, nonostante tutto quello che ho fatto in 22 anni. Sono andato persino in carcere, e non so ancora perché, per aver cercato di dare loro uno stadio. I tifosi e il Comune vogliono Silvestrone? Se ha i soldi, prendetevelo… E invece soldi non ce ne sono. E neppure investitori. Non sono mica tutti scemi come me. Dall’incontro di Miami sarebbero dovuti passare pochi giorni prima di sapere chi fossero, nomi e ruoli. Invece non ho mai saputo nulla. Aggiungo un dettaglio: gli accordi prevedevano che al termine dell’incontro per lo stadio, a Cagliari, sarebbero dovuti uscire pubblicamente i nomi di chi si impegnava a partecipare alla gara per realizzare lo stadio. Non mi sembra sia avvenuto. Gli affari non si gestiscono così, riservatezza compresa».
Cellino ha poi tirato in ballo anche Dan Meis e assicurato che il Cagliari verrà comunque ceduto quanto prima: «Silvestrone usato da me per forzare la questione stadio? Non ho usato nessuno. E’ stato il sindaco Zedda a scegliere di trattare con lui per il Sant’Elia. Io l’ho ricevuto perché così volevano i tifosi e perché con lui c’era Dan Meis. Sa cosa mi ha detto Meis? Verrò volentieri a Cagliari a fare lo stadio. Ma non mi parli di soldi. Io mi occupo degli aspetti tecnici, la questione finanziaria è in mano a Silvestrone. Ma che credibilità poteva avere ai miei occhi uno che si è fatto il passaporto per venire negli Usa il giorno prima di partire dall’Italia? A me sembra una persona con evidenti problemi. Io non ho mai sentito un americano, se esclude Dan Meis. Nessuno si è fatto più vivo. Mi dicono che in Italia si parli di incontri e dettagli, ma è tutto falso. Ora si vende il Cagliari a chi ha voglia di metterci la faccia. Bisogna fare presto, perché c’è una stagione da programmare e uno stadio da mettere a norma. Questa è la mia ultima intervista da proprietario del Cagliari».