2015
Cellino su Lopez: «Il più testardo ma conosce bene il mestiere! Non sapeva gestire Conti e Cossu»
«Lopez è come un figlio, in tutti questi anni mi ha fatto gioire e soffrire, per lui posso fare anche uno strappo alla regola. Come si sta comportando a Bologna? Non ditemi che sta sbagliando di nuovo per la sua testardaggine». Comincia così l’intervista del Corriere di Bologna fatta all’ex patron rossoblù, Massimo Cellino. Le parole del sanlurese si soffermano tutte sui pregi e i difetti di Diego Lopez, ex capitano e allenatore del Cagliari, oggi alla guida del Bologna che sogna riapprodare nella massima categoria.
TESTARDAGINE – Il proprietario del Leeds United descrive Diego Lopez come una persona cocciuta: «Diego è un testardo, è l’uomo più testone che abbia mai conosciuto in vita mia, ha la testa di granito. Pensi che voleva smettere di giocare a trent’anni, sono stato io quasi a ordinargli di continuare, facendogli capire che i soldi veri li guadagnava con il calcio». L’ex rossoblù continua su questo tema: «La testardaggine è un difetto che limiterà la sua carriera se Diego non la vincerà, Lopez prepara bene le partite come nessun altro, conosce tutti i sistemi di gioco, poi è anche una grande persona, ma la testardaggine è più forte di lui, a volte uno pensa che faccia certe scelte addirittura apposta, anche perché più che glielo fai notare e più le fa».
CAGLIARI E I SENATORI – Nell’intervista di Claudio Beneforti, Cellino parla anche di quando ha dovuto mandar via Lopez dalla panchina cagliaritana: «Ha fatto bene per un po’ di tempo, poi è tornata fuori la sua testardaggine. Gli dicevo: guarda che Cossu e Conti sono figli miei come lo sei tu, hanno fatto entrambi le fortune del Cagliari ma ora non ce la fanno più a giocare 90 minuti, tu devi essere bravo a gestirli sul piano fisico, devi farli giocare meno. Anche perché facendoli giocare sempre offendi quelli che stanno fisicamente meglio di loro. E lui invece cosa ha fatto? Testardo più del granito ha continuato a farli giocare tutta la partita e tutte le partite. Così ho dovuto mandarlo via mettendo al suo posto Pulga, che non è bravo quanto Lopez ma è più elastico di Lopez. E Pulga ha salvato il Cagliari».