Cera: «Gigi Riva era un uomo pulito e vero, l'attaccante italiano più forte di tutti i tempi» - Cagliari News 24
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Cera: «Gigi Riva era un uomo pulito e vero, l’attaccante italiano più forte di tutti i tempi»

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Le dichiarazioni dell’ex capitano e giocatore del Cagliari, Pierluigi Cera, su Gigi Riva: le parole su Rombo di Tuono

Parola al capitano. Non poteva non rilasciare parole dolcissime ed emozionanti l’ex capitano del Cagliari, Pierluigi Cera. L’ex rossoblù ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Ecco le sue parole in ricordo di Gigi Riva, compagno di tante partite e tantissime battaglie con la maglia del Cagliari.

FORTUNE – «Vedi, la verità è che solo quando finisce tutto ti rendi conto di non aver fatto più di quello che avresti potuto. Gigi era quello che avete visto tutti. Non andava a sbandierare l’essere Riva. A Cagliari ho trascorso quasi dieci anni insieme a Gigi. Sono tanti. Veramente molti. Quando hai la fortuna di passare così tanto tempo con una persona capisci che mettere insieme un racconto è difficilissimo».

CAPITANO E FRATELLO – «Sono arrivato a Cagliari nel 1964 e son rimasto sempre lì. E lui con me. È nata un’amicizia che è difficile qualificare. Siamo diventati due fratelli. Ero il suo capitano. Dieci lunghi anni in cui io sono sempre stato il suo capitano. Al di là di queste gerarchie che riguardavano solo il campo tra me e Gigi c’erano altre dinamiche. C’era molto di più».

SARDEGNA – «Trovare qualcosa da raccontare di Gigi adesso è difficile. Abbiamo vissuto talmente in simbiosi… Gigi ha portato tutto al nostro sport. Ha dimostrato a tutti che il suo calcio era suo e soltanto suo. La Sardegna di quegli anni non era più quella che tutti pensavano. Terra di nessuno, grulla e arretrata. Quell’immaginario collettivo si è frantumato. E il merito è di Gigi. Ha fatto qualcosa di enorme per quella terra».

L’UOMO – «Gigi non ha mai accettato compromessi. Era un uomo pulito e vero. A Cagliari ha trovato tutto quello che la vita gli aveva tolto fin lì. Ha perso la mamma e il papà quando era ancora un bambino. È stato confinato in un orfanotrofio. Da quel collegio è scappato in fretta. Cercava un luogo che fosse adatto a lui e l’ha trovato in Sardegna»

ONORE – «E lì ha fatto quello che nessun’altro è mai riuscito a ripetere. E nessuno ripeterà. Abbiamo cominciato a scoprire che sarebbe potuto andare a giocare nelle squadre più blasonate di Italia. Avrebbe avuto l’occasione di guadagnare moltissimo. Vivere il calcio italiano in altre dimensioni, invece, è rimasto a Cagliari».

I SARDI – «Quando arrivi a quei livelli mantenere un tale tasso di modestia non è cosa da tutti. La riconoscenza dei sardi non era dovuta. L’ha costruita tutta Gigi. Con i suoi gol, ma soprattutto col suo essere Gigi Riva. Riva era e sempre sarà la Sardegna. Vedere la gente arrampicarsi sugli alberi al Poetto o sui cancelli dell’Amsicora era incredibile. Gigi ha dimostrato a tutti che i soldi non sono nulla. Ha creato un’immagine del calciatore oggi persa del tutto».

IL PIU’ FORTE – «A Gigi interessava solo la sua terra. Perché la Sardegna è diventata casa sua. Era parte di lui e lui sarà sempre parte di lei. Rimarrà sempre la persona onesta, seria e tranquilla che avete conosciuto tutti. Ci metteva del suo nel calcio e lo faceva per gli altri prima che per sé stesso. L’attaccante italiano più forte di tutti i tempi».

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