2015

Chiamatele “riserve”

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Rastelli l’aveva annunciato, ma nessuno prima di leggere le formazioni ufficiali avrebbe pensato ad un turnover così ampio. Pisacane, Krajnc, Fossati, Munari, Joao Pedro, Giannetti e Cerri, tutti in campo insieme per la prima volta. Il Cagliari B, insomma. Una rivoluzione totale rispetto alle precedenti partite, soprattutto per il reparto offensivo. Ma non chiamatele semplici “riserve” perché giocherebbero titolari nella maggior parte delle restanti squadre di B. Rastelli è il primo a considerarli titolari a tutti gli effetti e infatti non ha avuto paura di schierare giocatori che fin qui avevano avuto pochissimo spazio. Aver vinto con le riserve è un altro segnale importante mandato dal Cagliari al campionato. È vero, per vincerla è servito l’ingresso di Diego Farias. Il brasiliano ha spaccato la partita, segnando la doppietta della vittoria. Ma in quanti si possono permettere il lusso di far entrare un giocatore del genere a gara in corso? In quanti possono permettersi il lusso di tenere il capocannoniere della squadra, Marco Sau, in panchina per 90 minuti? Il Cagliari può farlo. A dimostrazione dell’ottimo lavoro fatto da Capozucca in estate. Un campionato lungo come quello della Serie B non si vince con undici titolari, ma diventano fondamentali anche le riserve. Pisacane, Krajnc, Fossati, Munari, Joao Pedro, Giannetti e Cerri… Chiamatele “riserve”.

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