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Cigarini: «Vorrei restare a Cagliari, possiamo fare qualcosa di importante»
Tra rinnovo e ripresa del campionato, Luca Cigarini ha parlato ai microfoni di Radiolina: ecco le parole del centrocampista del Cagliari
Ospite della trasmissione Uno-Due in onda su Radiolina e sulla pagina Facebook de L’Unione Sarda, il centrocampista del Cagliari Luca Cigarini ha parlato del possibile rinnovo e della ripartenza del campionato di Serie A.
RINNOVO – «Il 1° luglio sarò ancora a Cagliari? Penso di sì. Il 1° settembre? Vediamo. Ancora non abbiamo ancora avuto modo di parlare di questo. Penso sia una cosa in calendario. La mia idea ce l’ho, la sanno tutti, la palla ora è nelle mani della società. Penso ci siano le condizioni giuste per crescere e fare ancora meglio. Cagliari è una piazza importante, pronta a fare qualcosa di importante nel futuro prossimo. Io vorrei farne ancora parte, ma bisogna vedere tanti aspetti».
CORONAVIRUS – «Le cose fortunatamente stanno tornano un po’ alla normalità. Stare fermi per due mesi è stata dura, ora si vede la luce infondo al tunnel. La situazione qua a Cagliari è stata vissuta in maniera diversa rispetto a Bergamo, Brescia e Reggio Emilia. Era giusto fosse così. Fortunatamente ho 3 bambini e non mi sono annoiato durante la quarantena, ma soprattutto per loro dev’essere difficile».
ALLENATORI – «Con qualcuno le cose sono andate bene, come Ballardini, Ranieri e Donadoni, che mi ha voluto a Napoli, con altri meno bene. Fa parte del gioco. Sono legato a Ballardini, che mi ha fatto entrare nel calcio professionistico. Mi sono trovato bene anche con Ranieri, è un signore d’altri tempo, persona eccezionale. Zenga? Lo stiamo imparando a conoscere. Me ne avevano già parlato, sapevo già a cosa si andava incontro. Sembra un allenatore preparato e deciso. Me ne hanno parlato tutti in maniera eccezionale e non posso che dar loro ragione».
SCHEMI E MODULO – «Schemi su punizione? Ci stavamo allenando anche prima, ora lavoriamo il doppio. Il mio ruolo? Io ho giocato spesso in un centrocampo a 2 e mi trovavo a mio agio perché accanto a me giocava un centrocampista di quantità che sopperiva alle mie carenze. Negli ultimi anni ho giocato in un centrocampo a 3 e per le mie caratteristiche è normale che possa fare meglio. Con la mia esperienza non credo ci siano problemi ad adattarmi ad un nuovo modulo, anche se negli ultimi anni mi sono focalizzato sui movimenti di un centrocampo a 3 e ci vorrebbe più tempo».
ETÀ – «L’età è una cosa marginale. Il recupero e gli infortuni possono essere più lunghi. Ma quando entri in un campo da calcio stanchezza e acciacchi se ne vanno. Dovessi trovarmi in un campo a 50 anni ci giocherei ancora senza problemi, era quello che sognavo fin da bambino. Siamo bravi a gestirci, siamo professionisti. Datecene anche più di partite che va bene».
TIFOSI – «I tifosi sono parte importante di questo sistema e di questo gioco. Togliere una parte così importante può essere un problema. Ora è normale e giusto che le cose siano così, bisogna adattarci. La speranza è che magari si possa avere un po’ di pubblico anche se non nell’immediato. Il nostro obiettivo comunque è anche quello di far divertire i tifosi».
CAGLIARI – «La cosa che mi piace di più di Cagliari, che offre davvero tanto, è avere il mare in città. C’è la vita del centro città sul mare. Spostandoti di qualche chilometro puoi anche godere di spiagge fantastiche. Mi piace girare per la città e per i parchi con la mia famiglia».