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Claudio Ranieri ci è riuscito di nuovo: 33 anni dopo, il Cagliari torna in Serie A.
L’allenatore italiano si è emozionato fino alle lacrime per il ritorno della squadra sarda nella massima categoria.
In soli sei mesi l’allenatore (71 anni) ha concretizzato l’auspicata ascesa in Serie A del Cagliari. Niente di regalato, niente è stato semplice. Nel suo sprint finale è salito al quinto posto. Ha concluso il torneo dietro a Frosinone, Genova (seconda), Bari e Parma.
Il calcio e Ranieri
Claudio Ranieri è un uomo leggendario. Un allenatore a 360°. Un uomo di calcio che dagli anni ’70 continua a dare lezioni. I suoi momenti difficili sono stati molti, ma quelli di gloria, quelli impossibili, lo hanno elevato al cielo degli allenatori miracolo. Dai giochi online, come baccarat online, al calcio mercato con Fantacalcio, l’Italia è la patria di questo sport. Uno sport che emoziona non solo i giocatori e gli allenatori, ma anche gli innumerevoli tifosi. È uno sport che unisce e Claudio Ranieri è riuscito a unire ancora di più la sua squadra.
La sua carriera come giocatore e allenatore
Nato in una famiglia di macellai nel cuore di Roma, Ranieri ha lavorato sodo per finire la scuola e distinguersi nel mondo del calcio, cosa che ha finito per ottenere il suo debutto in serie A sotto il mitico Helenio Herrera. Non ebbe la migliore delle fortune a Roma, ma si affermò al Catanzaro dal 1974 al 1982, per poi terminare la sua tappa come giocatore al Catania e al Palermo. La sua carriera come calciatore finiva, ma questo sport era destinato a rimanere legato alla vita di Claudio Ranieri.
Dopo il suo ritiro come sportivo, assunse la direzione tecnica del Vigor Lamezia Calcio, dove rimase un anno, per entrare nell’AS Puteolana nel 1988. Le sue imprese iniziarono appena l’anno successivo con il Cagliari, dove riuscì a salire dalla Serie C1 (terza divisione) alla Serie A. Poi passò a una scena difficile al Napoli, il cui principale svantaggio è stato quello di subire il periodo successivo a Diego Maradona. Dopo questa tappa, Ranieri è passato alla Fiorentina e ha vinto la Coppa Italia nel 1996 con la stessa squadra. Inseguito, l’allenatore passò a squadre spagnole (Valencia e Real Madrid) e inglesi (Chelsea e Liverpool). Dopo una pausa, Ranieri tornò nel 2007 a guidare, questa volta, il Parma, riuscendo a salvarlo dalla retrocessione. Questo gli diede la spinta per guidare la Juventus, sebbene non fu una bella esperienza. Ma le offerte dei grandi club continuavano ad arrivare. Nel 2009, la Roma, il suo primo amore, gli chiese di diventare l’allenatore per quella stagione. Nonostante alcuni scontri con Francesco Totti, è riuscito a piazzare il club al secondo posto, dietro l’Inter, che gli ha anche negato la possibilità di alzare la Coppa Italia. Nel settembre 2011 fu presentato come direttore tecnico dell’Inter. Lì riuscì inizialmente a migliorare i risultati ma a dare consistenza al team. Fu licenziato dopo solo due vittorie in tredici partite. Nel 2012 prese le redini del Monaco, per poi proseguire con molte altre squadre europee, fino ad arrivare nel 2022 al Cagliari, dove è riuscito a realizzare il sogno di tutti i tifosi.
Non dovrebbe sorprendere quindi un risultato del genere per un allenatore come Claudio Ranieri, data la sua esperienza e carriera. Tuttavia, in un mondo dominato dai soldi e potere, risulta sempre più complicato trovare persone preparate, umili ed empatiche come lui. Credo che la morale di questa storia si possa riassumere così: se insisti e persisti, riuscirai a dimostrare non solo a te stesso, ma anche agli altri, quanto vali e quanto sei bravo.