2014
Colombia, parla Ibarbo: «Non mi stupirei se non andassi al Mondiale»
A dispetto del giocatore esplosivo ed imprevedibile ammirato sul campo, Victor Ibarbo è un ragazzo posato e sempre molto cauto nei giudizi. La sua indole traspare anche da quanto dichiarato alla stampa colombiana in questi giorni, quando il suo nome è inserito nella lista dei pre-convocati di Pekerman per i mondiali brasiliani ma è ancora da decidere se farà parte dei 23 definitivi.
MONDIALE – Ibarbo sa di essere uno dei volti nuovi della Colombia, e ai microfoni di El Tiempo precisa il suo pensiero: «Non ho preso parte alle qualificazioni, sono stato convocato per delle amichevoli. Perciò non credo che sarebbe una sorpresa se non andassi al Mondiale. Continuo a lavorare bene con il mio club per far parte di questo gruppo. Sono un’ala esterna, è così che gioco nel Cagliari e quella è la posizione in cui mi sento più a mio agio. Con Pekerman non abbiamo parlato di altre posizioni».
Parlando di nazionale il pensiero torna alla sua prima rete con i Cafeteros, segnata al Belgio nel novembre scorso: «E’ stata un’emozione grandissima, non sapevo dove correre. Mi ha dato una gioia immensa».
Ben altre sensazioni quando un portiere tunisino lo investì con un intervento killer: «Ho pensato che fosse qualcosa di serio, il ginocchio mi faceva malissimo quindi smisi di giocare e uscii. In panchina però mi sono poi reco conto che non era nulla di serio».
IL PRESENTE – Gettando uno sguardo sulla sua situazione attuale Ibarbo non nasconde soddisfazione e fuga le voci di un presunto avvicinamento al Leeds: «Sono molto contento a Cagliari, è una città molto piacevole. Il calcio inglese è molto interessante, ma non la seconda divisione: qui gioco in un campionato competitivo. Suazo? Abbiamo un ottimo rapporto, mi dice sempre di fare gol, di puntare l’area».
IBARBO IL TIFOSO – Oltre che apprezzato giocatore, il colombiano del Cagliari è anche un appassionato supporter: «Sono tifoso della Nazionale e cerco di vedere tutte le partite. Se sbagliano una giocata li prendo a male parole. Quando sto giocando e i tifosi mi dicono qualcosa li capisco, sono uguale a loro».
LA FAMIGLIA – Il ventiquattrenne Ibarbo è anche marito, e padre del piccolo Martin di tre anni: «Al bimbo piacciono il nuoto e il basket, ma gli faremo provare il calcio. Gli piace l’atmosfera dello stadio ed è già un fedele tifoso del Cagliari. Nel tempo libero mi distraggo con i videogiochi, ma non ho mai preso il Cagliari per non sapere se mi hatto fatto bravo o scarso».
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