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Conferenza stampa Nicola: «Oggi vittoria orgogliosa, Sherri o Scuffet? Dico questo»

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Conferenza stampa Nicola, l’allenatore del Cagliari interviene in conferenza stampa nel post partita contro l’Hellas Verona

(Lorenzo Schirru inviato in sala stampa all’Unipol Domus)Davide Nicola, allenatore del Cagliari, interviene in conferenza stampa nel post partita contro l’Hellas Verona. Le sue dichiarazioni:

MATCH – «La partita di oggi è stata importante, era molto difficile, il Verona l’ha preparata in maniera scrupolosa. Oggi ho visto grande attenzione nelle transizioni di gioco. Sicuramente non è facile per noi poter inanellare molte vittorie, ce la dobbiamo sudare. E’ motivo di orgoglio anche per i giocatori. La forza di questa squadra è di chi ci ha permesso di allenarci con grande intensità»

CAGLIARI – «Ci aspettavamo una squadra attenta con due punte, con l’intenzione di conquistarci lo spazio fra i due centrali difensivi. Noi abbiamo ipotizzato d’inserire i due mediani di palleggio che potessero costruire e trovare gli spazi per i due attaccanti, arrivare con le catene laterali, cercare gli spazi, replicare con più frequenza e avere più gente che possa portare presenza in area»

FELICI – «Io non è che mi gioco dei jolly, do’ minutaggio ai giocatori che non ne hanno molto, ma non per contentino, ma perché penso che possano dare il giusto contributo. Il giocatore poi deve fare la differenza, sfruttando i minuti a disposizione. Oggi Felici l’ha dimostrato ma è in un processo di crescita, qui si trova in una piazza importante che lo deve scoprire e consacrare»

SCELTE – «Lapadula non era mai partito da titolare in Serie A, oggi era la giornata giusta anche per far rifiatare Piccoli. Pavoletti l’ho messo perché Piccoli era spompato. Viola mi sembrava più idoneo rispetto a Gaetano»

PAZIENZA – «Ci stiamo costruendo i numeri e troviamo il gol nel momento in cui lo troviamo. Non è una vittoria scontata quella di oggi, è la vittoria di una squadra che ha analizzato pregi e difetti, sta lavorando su quelli. Io li vorrei ancora più pazienti, che non significa tenere la palla di più, ma che devo far scoprire gli avversari con tocchi veloci»

SHERRI – «Lui e Scuffet calciano con entrambi i piedi, ma sono entrambi destri. Cerco energia, coraggio, responsabilità, interpretare il ruolo con una personalità che aiuti anche la difesa. Lo ha fatto Scuffet e lo sta facendo Sherri, non è detto che Scuffet non si rivedrà più come primo portiere. Cerco di far capire che è un ruolo talmente importante che nel momento in cui lo vivi con strafottenza, la squadra lo percepisce al meglio»

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