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Conferenza stampa Nicola: «Venire a Cagliari era un desiderio. La mia squadra…»

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Conferenza stampa Nicola LIVE: vi riportiamo le parole del nuovo allenatore del Cagliari nel giorno della sua presentazione

(Emanuele Olla inviato all’Unipol Domus) – Quest’oggi si svolge la conferenza stampa di presentazione del neo tecnico Davide Nicola. Vi riportiamo in tempo reale le dichiarazioni del nuovo allenatore del Cagliari:

PAROLE – «Ringrazio per l’accoglienza all’aeroporto, ho avuto subito senso della dimensione, persone che vengono accolte così creano i presupposti per lavorare instancabilmente e trovare la giusta sinergia. Entro in punta di piedi e voglio fortemente contribuire a questa storia»

CAGLIARI – «Non ho lasciato l’Empoli ma ho accettato il Cagliari. Il desiderio di allenare il Cagliari l’ho sempre avuto, da quando ho iniziato ad allenare. E’ una piazza che da fuori mi ha sempre coinvolto e ora ho la fortuna di viverla da dentro»

SENSAZIONI E RANIERI – «Questa trattativa è stata lunga perché le società sono molto serie, le persone sono state rispettose dei ruoli di ognuno. C’è stato un confronto, ci sono state manifestazioni di interesse e mettendoci d’accordo ognuno ha preso la propria strada. Ranieri? Ha una carriera senza eguali, una storia unica e una persona unica. Ci siamo sentiti anche durante il campionato prima della salvezza con l’Empoli. Una delle motivazioni per cui sono qua è quello che prima ci sia stato Ranieri, mi è sempre piaciuto come si poneva, raccolgo il testimone da un grande»

MERCATO – «Sono domande a cui rispondo volentieri ma la priorità, oggi, è l’inizio degli allenamenti. Voglio conoscere i giocatori, a parte Scuffet che ho avuto a Udine, non conosco gli altri e voglio capire le loro qualità, chi è funzionale al mio progetto. Fino a quando non inizierò ad allenarli non posso dire qualcosa di preciso sul mercato. Alcuni ruoli sono scoperti, dopo le partenze di Dossena e Nandez, ma la società lo sa benissimo e fa le sue valutazioni»

OBIETTIVI – «Il Cagliari ha dimostrato di avere un grande gruppo coeso. Mister Ranieri avrà fatto le sue valutazioni con le sue strategie, il modo di giocare era molto diretto e provavano a conquistare la profondità avendo equilibrio tra i reparti. Noi abbiamo le nostre idee e d’accordo con la società faremo tutto ciò che serve per rendere funzionale l’arrivo di alcuni giocatori già previsti. Io e il direttore siamo sempre stati in contatto. Per una realtà come la nostra, che ha una storia importante, l’obiettivo minimo è mantenere la categoria. L’Atalanta ha mantenuto umiltà e guardate dove è arrivata. Mantenere la categoria significa avere programmazione negli anni e dare continuità, prima arriviamo alla salvezza e meglio è»

CALENDARIO – «Giocare in casa è sempre un orgoglio e una soddisfazione, averli dietro le orecchie che ci spingono. L’identità deve essere quella di avere un rendimento buono in casa e in trasferta. Non mi soffermo troppo sul calendario e sull’avversario, una squadra deve competere contro tutti»

AMBIENTE – «Il desiderio di essere a Cagliari l’ho ampiamente espresso. Questa avventura mi gratifica, voglio capire tutto ciò che di buono può servire per creare quella sinergia con le persone. Trovare la nostra identità è la priorità, mi piace un gioco molto aggressivo e dinamico voglio rappresentare il popolo che sta dietro di noi»

DAVIDE NICOLA – «Non ho mai fatto miracoli, credo tanto in quello che faccio. Le etichette sono espressione giornalistica, è compito della stampa valutare queste cose. Io raggiungo degli obiettivi, questo è successo spesso nella mia carriera. Sono orgoglioso di quello che faccio e se lo dimostro in campo sono felice. E’ dedizione, perseveranza, lavoro ma sopratutto entusiasmo, anche davanti alle difficoltà»

GIOVANI – «Giovani o meno giovani per me non fa differenza, guardo le qualità che sono a prescindere dall’età. Chi ha qualche anno in più ha sicuramente più esperienza, ma anche i giovani sono affidabili serve solo pazienza. Io voglio chi ha fame, è una cosa fondamentale»

CLASSIFICA – «Consolidare e restare in Serie A è già un miglioramento. A parole è facile dichiarare alcuni obiettivi, ma l’ambizione è dentro di tutti. Posso tenere gli occhi verso le stelle ma con i piedi per terra. Credo che la capacità di avere un pensiero unico con una linea unica da seguire, con migliaia di persone che remano verso la stessa parte, è più facile raggiungere gli obiettivi. La mia squadra deve esprimere un gioco in cui la gente possa immedesimarsi»

ATTEGIAMENTO – «Tutto risiede nell’identità che una squadra acquisisce. Quando si ha una determinata mentalità è il presupposto per fare certe prestazioni. Ci sono alcune squadre che umilmente sono più forti di noi, ma ciò non significa che dobbiamo perdere di vista quello che dobbiamo fare. Giocare in casa o giocare fuori non deve fare differenza, serve lo stesso spirito. I risultati sono figli di molte situazioni»

SITUAZIONE – «Venire a Cagliari era un mio desiderio, l’ho sempre avuto, ora che sono qui provo forti emozioni. Credo nel lavoro instancabile. Devo valutare i giocatori e conoscerli bene. Devo capire potenzialità e miglioramenti, punti di forza per iniziare una relazione con loro»

PISACANE – «Ritrovare Fabio è emozionante. Ti fa capire come vanno avanti gli anni, piacevole vederlo sulla panchina della Primavera. Lo stimo profondamente e ci sarà modo di ritrovarci e confrontarci. Ha dei valori fondamentali, dimostrazione che la lealtà verso chi si rappresenta è molto importante»

GIOCATORI – «Voglio conoscere i giocatori poi quando si faranno delle scelte si spiegheranno. Fare delle scelte prima di conoscere i giocatori sarebbe una mancanza di rispetto»

DEBUTTO – «Quando non alleno passo il tempo a immaginare le situazioni che potranno esserci. Sono entrato all’Unipol Domus, vedere i seggiolini vicini, con la mentalità che ci da la nostra gente…»

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