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Conferenza stampa Petagna: «Ho scelto il Cagliari perché credono in me, è un onore»

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Andrea Petagna, attaccante del Cagliari, interviene nella conferenza stampa di presentazione all’Unipol Domus

(Lorenzo Schirru inviato in sala stampa all’Unipol Domus) – Andrea Petagna, attaccante del Cagliari, interviene in conferenza stampa per presentarsi all’ambiente rossoblù in vista della partita di Serie A contro l’Udinese, valida per la 4a giornata di Serie A. CagliariNews24 segue in diretta le prime parole dell’attaccante rossoblù riportandole testualmente in tempo reale.

LE PAROLE DI PETAGNA

CONDIZIONI E PAVOLETTI – «Grazie per il benvenuto, mi sento bene fisicamente. Ho avuto un problemino a Bologna, non è una lesione. Questa settimana stiamo lavorando tanto, per la mia presenza domenica deciderà il mister. Ovviamente è un grande piacere giocare con Pavoletti, è un grandissimo attaccante, potrò solo imparare con lui. Possiamo anche giocare insieme, siam tanti là davanti, tutti a disposizione»

UNIONE – «Sono arrivato qua da pochi giorni, ma ho visto una squadra organizzata. Giovani promettenti, forti e siamo allenati da una leggenda come mister Ranieri. Il calendario non è stato a nostro favore. Dopo l’Udinese ci saranno partite difficile ma è la Serie A. Dobbiamo lavorare bene, il campionato è lungo, si può fare un bel campionato, dobbiamo prestare uniti»

CAGLIARI – «Ho scelto Cagliari perché credono in me, così come il tecnico. È una società importante e storica, è un piacere e un onore essere qui. Spero di star bene lo scorso anno e cercare di fare qualche gol in più. Mi aspetto di fare una stagione importante e di abituare il Cagliari a raggiungere l’obiettivo»

MONZA – «La mia frase? Sono contento di spiegarmi, loro volevano altri giocatori e il senso era ‘non vedevo l’ora di arrivare a Cagliari”, non ho nulla contro la squadra, Galliani (un padre per me per cui ho grande rispetto), i compagni di squadra. Non voleva essere nulla di offensivo»

AMBIENTAMENTO E TELEFONATA – «Telefonata con Ranieri? Il mister mi ha detto che voleva una persona che avrebbe lottato con la squadra. Per salvarsi serve questo, sarà una stagione difficile, dobbiamo aver voglia di fare bene e non dobbiamo passeggiare. Mi piace mettermi in gioco, aiutare i compagni e questo significa aiutare la squadra alla salvezza. Carboni? Ho parlato con lui, Grassi, Paloschi, Borriello e mi hanno parlato benissimo di Cagliari. Tutti quanti, sto vivendo la città è son contento della scelta che ho fatto»

ANDAMENTO – «Semplici? Per la mia carriera è stato fondamentale, un grande allenatore che a Cagliari ha compiuto una grande salvezza. Alla Spal è stato importante, soprattutto il primo anno dove ho fatto 17 gol e che mi ha permesso di approdare a Napoli. Sono migliorato su questo e ora sono qua con Pavoletti e Lapadula, son tutti molto bravi e col mister lavoreremo su questo. Ci sono stati due anni a Napoli dove davanti a me c’era Osimhen, poi Mertens insomma sono stati anni importanti che mi hanno fatto migliorare come calciatore e persona. Lo scorso anno è stato positivo però ecco pensiamo al Cagliari e alla salvezza del Cagliari»

SOGNO – «Posso giocare sia con attaccanti fisici che di velocità, mi piace molto giocare a due punte, con l’attaccante al fianco. La mia caratteristica migliore è giocare spalle alla porta, mi piace cercare la porta e sto lavorando duro. Sono arrivato da poco, Cagliari è una scelta importante e spero che faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo. Voglio far bene al Cagliari e tornare in Nazionale, questo è il mio sogno»

PETAGNA E LAPADULA – «Ogni volta che ho giocato col Cagliari è sempre stato difficile, i tifosi sono sicuramente fondamentali, saranno il nostro 12esimo uomo in campo, rappresentiamo tutta la Sardegna. Oltre a Lapadula c’è Luvumbo che è un grande giocatore dal grande futuro, sono scelte che farà il mister. In passato ho giocato anche con Osimhen, alla Spal con attaccanti diversi, mi piace adattarmi al mio partner d’attacco»

MUGUGNI DEI TIFOSI – «Non posso piacere a tutti, fa parte del lavoro, a Bergamo avevamo una maglia con su scritto “la maglia va sudata sempre” e questo mi è rimasto impresso, sono qua per mettermi a disposizione della squadra»

ANNI MIGLIORI – «Qua si gioca a due punte e gli anni migliori li ho sempre fatti a due punte. Lo preferisco piuttosto che giocare con gli esterni e da punta solitaria. Il mister mi chiede di far salire la squadra, mi ha detto che mi farà arrivare ad ogni partita 10 cross da destra e altri 10 da sinistra. Darò il meglio di me per aiutare la squadra a salvarsi»

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