Conferenza stampa Pisacane: «Ringrazio i tifosi a nome dei ragazzi! Sono felice, sognavo di vincere un trofeo» - Cagliari News 24
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Conferenza stampa Pisacane: «Ringrazio i tifosi a nome dei ragazzi! Sono felice, sognavo di vincere un trofeo»

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Conferenza stampa Pisacane: l’allenatore del Cagliari U 20 interviene dopo la partita valida per la finale di Coppa Italia Primavera 24-25 contro il Milan

(Elia Serra inviato all’Arena Civica Gianni Brera di Milano) – Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari U 20, interviene in conferenza stampa nel post partita della finale di Coppa Italia Primavera 2024-2025 contro Milan di Federico Guidi. Le sue parole:

LA CONFERENZA STAMPA DI PISACANE

PARTITA E TIFOSI – «Sono felice ma la felicità dura pochi attimi, questi me li godo come mi sono goduto questi tre giorni in cui abbiamo preparato la partita a Milano. A nome dei ragazzi ringraziamo le persone che sono venute fin qui per accompagnarci in questo trionfo. Una squadra di piccoli è stata seguita con grandissimo amore, questa squadra sa cosa vuole raggiungere».

PERFEZIONE – «La perfezione non esiste, ci deve sempre spingere ad arrivare oltre, se lo fossimo stati già avrei smesso. Dobbiamo lavorare in questa direzione, ci ho costruito una carriera tenendo i piedi per terra. Da domani penseremo alla partita di campionato contro la Juventus».

DOPPIO CAMBIO DEGLI ATTACCANTI – «La cosa più bella che mi si potesse dire ora, ho sempre detto ai ragazzi che da soli non si va da nessuna parte, l’io va messo da parte nello spogliatoio. Hanno dimostrato di avermi capito e seguito, lo capisco dal fatto che gli ho sempre detto tutto ed oggi, con quel cambio, dimostriamo che quella vittoria parte da lontano. Trepy e Achour non meritavano di stare fuori ma fare le scelte è davvero arduo, avere una risposta come quella che mi hanno dato è bello».

SQUADRA CON IL CARATTER DEL TECNICO – «Grazie, penso che un allenatore quando inizia a fare questo mestiere sa che alla luce delle cose che gli sono state detto, una cosa che so di avere è la curiosità. Ho sempre cercato di apprendere da tutti giorno dopo giorno, un allenatore deve capire da che base partire. In quello che sono c’è tanto degli allenatori che ho avuto».

PENSIERI NEL MOMENTO DEL RITIRO – «Ho pensato di smettere perché avevo un ginocchio malandato, ogni giorno poteva essere l’ultimo. Quando ho iniziato ad allenare mi hanno riconosciuto delle doti, io tengo il profilo basso. Dico sempre ai ragazzi che devono rispettare tutti senz averne paura».

LA MIA CARRIERA – «Sognavo di vincere un trofeo ma non pensavo di farlo così presto. Per me ai tempi la Serie A era come vincere un mondiale, non avevo il fisico per farlo ma mi ha aiutato il carattere».

DEDICA – «Dedico a mio figlio Andrea la vittoria. Penso tutti i giorni a quelli che mi è successo e non solo su un campo da calcio, oggi do valore ad ogni giorno ripensando a quel ritorno. Al triplice fischio ho avuto una grande felicità dentro».

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