Conferenza stampa Ranieri: «Con la Juve servirà attenzione e voglia di lottare. Shomurodov e Mina...» - Cagliari News 24
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Conferenza stampa Ranieri: «Con la Juve servirà attenzione e voglia di lottare. Shomurodov e Mina…»

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Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, interviene in conferenza stampa in vista della gara contro la Juve

(Emanuele Olla dalla sala stampa del CRAI Sport Center)Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, incontra i media per la conferenza stampa in vista della partita della 33a giornata di Serie A 23-24 contro la Juventus. Le sue dichiarazioni:

MESSAGGIO – «Nessun messaggio, stiamo facendo bene ma ci sono altre prove da afforntare, siamo concentrati ma le insidie sono dietro l’angolo. Serve equilibrio, l’uomo forte sta in equilibrio»

JUVENTUS – «E’ una squadra che sa il fatto suo così come il suo allenatore. Gara molto difficile, sanno trovare il gol e difende come nessuno in Europa. Sappiamo della loro forza, micidiali in ripartenza e micidiali sulle palle inattive. Servirà attenzione e voglia di lottare»

MINA – «Sta diventando imprescindibile, ci da sicurezza. Avere die giorni in meno per recuperare è un rebus, il ragazzo c’è ed è determinato. Logico che lo metterò in campo»

ROSA – «Credo che ormai i ragazzi, come me stesso, sanno cosa possono dare quando stanno in forma. Io vedo in allenamento come si muovono e gli conosco bene per sapere cosa mi possano dare. Io non ho preferenze, posso avere delle idee ma sono loro a farmi capire chi deve giocare. Sapendo come sono gli avversari cerco l’abbinamento giusto, questa è la mia consapevolezza. Posso anche sbagliare ovviamente»

SALVEZZA – «Credo che dobbiamo arrivare lassù, sotto i 35/36 punti si rischia. Non dobbiamo aver paura e dobbiamo spingere. Il campionato è bellissimo, non c’è nessun risultato scontato ed è molto bello questo. La Serie A è già difficile di per se, il ritorno è ancora più difficile e alla fine c’è un si salvi chi può. Serve la giusta concentrazione e la rosa unita»

INTER – «La soddisfazione è il punto. Dopo c’è il sano egoismo dell’allenatore che dice di essere sicuro di aver fatto le scelte giuste. Avevo solo avvisato Di Pardo che avrebbe giocato ma non gli avevo promesso nulla e ha fatto una grande partita»

TITOLARI – «La gara di san Siro mi condizionerà. So come gioca la Juve e cercherò di mettere i giocatori che sulla carta possono darmi risposte positive»

SHOMURODOV – «E’ arrivato demoralizzato dall’esperienza allo Spezia. Alla Roma giocava a intermittenza. Si è lasciato un pochino andare poi ha capito che io non guardo in faccia nessuno e voglio il 100%. Quando ha cambiato registro si è fatto male e ha perso tempo prezioso, ha grande qualità e vede la porta. E’ tornato al suo rendimento cosa che non avevamo ancora visto»

SQUADRA – «Si può giocare male ma devi dare tutto per non avere rimpianti. Io da giocatore non ero un fenomeno ma davo tutto in campo. Chiedo sempre il 100% ai miei giocatori. Ho parlato con Jankto, non rientrava a sufficienza e ho dovuto cambiare altrimenti prendevamo gol, ma stava facendo bene in attacco»

INFERMERIA ED EMOZIONI – «Oristanio sta riprendendo, visivamente è la metà di quello che era ha avuto la febbre e la tonsillite, spero di portarlo in panchina. L’importante che ora stia bene. E’ sempre bello incontrare le mie ex squadre ma sono orgoglioso di stare a Cagliari. Petagna piano piano sta facendo differenziato e una discreta parte con il gruppo, presto tornerà a disposizione. Gaetano ha ripreso normalmente e sta bene»

LUVUMBO – «Gli ho fatto i complimenti, gli ho mostrato dove deve migliorare. Crea squilibrio ed è temuto dalle squadre avversarie. Qualcosa di buono può risolverla, è un pericolo costante per gli avversari. Spesso subisce fallo ma con la sua velocità l’arbitro a volte non capisce se è stato colpito davvero»

ARBITRO – «All’andata mi era piaciuto molto. Tocco di mano di Lapadula? Tre anni fa sarebbe stato fischiato, lui non vedeva la palla. Se avesse calciato e segnato lui sarebbe stato da annullare ma la palla è andata a Viola. Se la palla l’avesse presa un difensore non avrebbero fischiato calcio di rigore»

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