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Conferenza stampa Piccoli: «Cagliari è una piazza calda, Pavoletti? Un leader, sta diventando…»

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Le dichiarazioni in conferenza stampa di Roberto Piccoli, direttamente dalla Valle d’Aosta: le parole dell’attaccante

Roberto Piccoli è un nuovo attaccante del Cagliari. L’ex giocatore del Lecce ha deciso di accettare il progetto della squadra rossoblù con Davide Nicola al timone. Piccoli si è presentato in conferenza stampa, direttamente dal ritiro in Valle d’Aosta. Ecco le sue dichiarazioni:

CAGLIARI – «Sicuramente a Lecce mi sono trovato molto bene, però ora sono a Cagliari in una piazza altrettanto calda, che stimola molto i calciatori e ho grande voglia di mettermi a disposizione e dare il massimo. La fiducia del Club fa piacere e motiva molto, sono un classe 2001 e ho strada davanti, così come altrettanta ne ho percorsa. Sto crescendo molto, voglio cercare di alzare ulteriormente l’asticella per raggiungere insieme ai compagni gli obiettivi. Innanzitutto puntiamo alla salvezza, poi si vedrà, certamente bisogna essere ambiziosi, senza perdere di vista le proprie possibilità e lavorando sodo nel quotidiano».

CONVINTO – «Mi ha convinto la bontà del progetto, la volontà del mister di allenarmi, le dimensioni e le caratteristiche della tifoseria che vive per il Cagliari, e che ho conosciuto da avversario capendo bene quanto possa essere un fattore nello spingere la squadra. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene, ne sono convinto».

PAVOLETTI – «Il rapporto con Pavoletti? È un leader, sta diventando una delle leggende della storia del Cagliari, a noi più giovani dà sempre tanti consigli preziosi».

NAZIONALE – «Ho giocato nelle giovanili, dipende sempre da quello che fai nella tua squadra di appartenenza, l’azzurro è una conseguenza del tuo rendimento».

RUOLO – «Non ho grandi problemi nel giocare accanto ad un’altra punta centrale o da solo con uno o più elementi a supporto. Sono a disposizione del sistema di gioco che sceglierà il mister, mi piace attaccare la profondità, tirare in porta con entrambi i piedi, lavorare con e per la squadra, quello che chiede Nicola: essere parte di un calcio propositivo, aggressivo, verticale. Il vivaio dell’Atalanta ti forma al meglio, ho vissuto varie esperienze, sono passato per qualche difficoltà, una stagione quasi del tutto vissuta ai box per un infortunio, sono tutte tappe della mia crescita e che mi hanno portato sino a qui».

GOL – «Sia a La Spezia che a Lecce ho raccolto lo stesso bottino di gol, so di poter fare ancora meglio. Ma, al di là dei gol, ci sono tante cose che un attaccante deve fare per aiutare la squadra, e quindi prima di tutto bisogna mettersi a disposizione ogni giorno per imparare, supportare, lottare per raggiungere prima di ogni cosa la salvezza. Sono arrivato in un gruppo sano, forte, nel quale conosco già diversi ragazzi, insieme lotteremo sino all’ultima stilla di sudore»

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