Hanno Detto
Conti: «Il cognome? Mi sono guadagnato il rispetto. I giovani vanno saputi aspettare»
Daniele Conti, storico capitano del Cagliari, ha raccontato il suo passato con la maglia rossoblù. Le sue parole
Daniele Conti, storico capitano del Cagliari che ora si occupa del settore giovanile, ha ripercorso il suo passato con la maglia rossoblù durante un’intervista rilascia al Corriere dello Sport.
FIGLIO D’ARTE – «Essere figlio d’arte non è assolutamente facile da gestire, se giochi male ti dicono che se lì solo per il cognome che porti. Se fai bene, è la normalità e sei chiamato a dimostrare sempre qualcosa di più degli altri. Questo però mi ha formato sotto l’aspetto caratteriale: diventava una continua sfida con me stesso, in primis, e quindi con gli altri».
CAGLIARI – «Non dimenticherò mai il mio percorso a Cagliari, le difficoltà iniziali. Ho avuto sicuramente le mie colpe, ma anche il mio cognome pesava tanto. Non sono mai stato uno che ha risposto alle critiche con le parole. Nella mia testa in quei momenti difficili c’era un solo pensiero: far cambiare idea a tante persone. Penso di esserci riuscito e di questo vado molto orgoglioso. Il rispetto dei tifosi me lo sono guadagnato nel dare tutto per questa maglia».
SERIE A – «Il palcoscenico della Serie A non è facile da sopportare – aggiunge il 42enne – In ogni caso c’è anche un altro aspetto: non sempre tra gli allenatori c’è chi ha pazienza e coraggio. Alcuni non esitano a puntare su un ragazzo e a metterlo dentro. C’è però anche chi preferisce non rischiare e far giocare invece un calciatore più esperto. In generale, in Italia, si vuole tutto e subito. Per far crescere i ragazzi al meglio sono essenziali, innanzitutto, le competenze. E poi serve il tempo: i giovani vanno saputi aspettare».