2013

Conti: “Uno sciopero? Fosse per me lo farei”

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Ancora un giorno per capire se anche questa volta i rossoblù saranno costretti a una trasferta forzata e volare a Trieste per la partita contro il Catana. Aspettano i tifosi, che secondo l’Unione Sarda si sono ieri riuniti allo stadio, ma soprattutto i giocatori, stanchi ormai di giocare ogni partita in trasferta. Ieri, gli stessi giocatori sono passati dalle parole ai fatti riunendosi con lo staff tecnico negli spogliatoi del centro sportivo di Assemini a discutere della vicenda. Questa volta le parole si sono state trasformate in un documento firmato da tutti i giocatori che fanno sapere che se oggi la Commissione non dovesse dare il via libera, la gara col Catania non si giocherà.

Tutti schierati col capitan Conti che due settimane fa aveva annunciato “siamo stanchi di giocare a Trieste. Da due anni siamo costretti a giocare in trasferta. Senza i nostri tifosi è dura. La società ci aveva promesso uno stadio ma al momento nulla si è mosso”. Per Cagliari-Catania si intravede un barlume di speranza, ma resta pronta la presa di posizione dello stesso Conti: “Uno sciopero? Fosse per me lo farei”. Una presa di posizione radicale da parte dei rossoblù che rischiano, nel caso non dovessero presentarsi sabato contri la formazione di Maran, una sconfitta a tavolino, oltre a una penalizzazione. Ma ciò servirebbe a riportare al centro dell’attenzione una vicenda del calcio italiano che rimane poco conosciuta.

Il documento è rimasto negli spogliatoi e nel caso di riposta positiva verrà cestinato. Una mossa quasi disperata da parte dei giocatori e dello staff tecnico. È stato allertato anche il presidente dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori, ndr), Damiano Tommasi, che potrebbe arrivare in Sardegna tra oggi e domani nella speranza che l’incubo della stadio possa diventare solo un brutto ricordo. 

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