2013
Cossu e il Cagliari: un amore infinito
Un legame indissolubile lo lega alla sua Terra, un profondo amore per il Cagliari scorre nelle sue vene: Andrea Cossu, idolo della tifoseria cagliaritana, ha firmato il fermo immagine che rappresenta i momenti successivi alla vittoria contro la Sampdoria e, più in generale, il periodo che sta attraversando la squadra sarda: l’avvicinamento ai sostenitori cagliaritani fuori da Is Arenas, in cui ha coinvolto tutta la squadra, è stata la manifestazione più ovvia dell’esigenza di esser accanto alla sua gente: la sua decisione emozionante è sfociata nell’abbraccio con un tifoso RossoBlu, che idealmente ha avvolto tutti i sostenitori cagliaritani ed è l’immagine che raffigura al meglio il legame e il bisogno di vicinanza reciproco tra squadra e supporters RossoBlu. Lì, aggrappato a quella recinzione, come se volesse superare le barriere emotive che purtroppo in questo periodo qualcuno ha elevato tra la squadra e i tifosi: una cosa è certa, ci è riuscito. Vedi Andrea Cossu e pensi al Cagliari: quel calciatore dalla fisicità non prorompente ma dal corpo minuto e dal forte carattere, quel giocatore frizzante e fantasioso che veste con quanto più orgoglio possibile la maglia che rappresenta la sua città e la sua Isola, il suo popolo, il suo mare.
La maglia del Cagliari era il suo sogno, e dopo essersi fatto le ossa nelle giovanili della Johannes, squadra del cagliaritano, ha cominciato la sua carriera da professionista, vestendo la casacca di Olbia, Lumezzane, Torres e Hellas Verona. Il suo primo gol da professionista lo siglò con la maglia del Lumezzane che militava in Serie C1, nel 2000, anno in cui si stava rafforzando la sua immagine. Ma è grazie alla splendida stagione 2004/2005 con la maglia dell’Hellas Verona che convince il Cagliari a riportarlo in Sardegna, per la stagione successiva: per lui ci fu solamente qualche stralcio di partita, che non gli dette la possibilità di esprimersi al meglio. Biglietto di ritorno, destinazione Verona: non fu una stagione con i fiocchi come la precedente in gialloblu anzi, fu un anno deludente nella sua totalità, ma il Cagliari era nel suo destino e fu la stagione 2007/2008 a consacrarlo: arrivato durante il mercato di riparazione del Campionato in corso, il ruolo di Cossu fu ridisegnato dall’allora tecnico del Cagliari Davide Ballardini, che seppe interpretare al meglio le capacità del “folletto sardo” e che gli conferì il ruolo di trequartista dietro le punte, un incarico che risultò congeniale per il cagliaritano. Protagonista della cavalcata verso la salvezza condotta dalla squadra RossoBlu, grazie anche al suo attaccamento al Cagliari, Cossu diventò uno degli idoli della tifoseria cagliaritana: il suo primo gol in Serie A e con la maglia della squadra sarda fu siglato l’11 maggio 2008, nella gara contro l’Udinese.
Dopo la mitica salvezza, si susseguirono stagioni in cui la forma fisica ottimale gli permise di creare occasioni gol, regalare assist al bacio, fare giocate da capogiro ai danni degli avversari e si confermò uno di quei giocatori di cui il Cagliari non poteva più fare a meno. Sarà stato anche per merito del viscerale amore che lo lega alla squadra della sua città, ma Cossu quando ha palla al piede riesce davvero ad ipnotizzare tutti. Dopo un periodo non molto felice dal punto di vista del rendimento sul campo, Cossu sta riacquistando la luce della ribalta: i due assist a favore di Victor Ibarbo gli fanno raggiungere quota 7 assist stagionali, lasciando alle sue spalle molti altri colleghi della massima serie. Di certo la situazione che orbita intorno allo Stadio Is Arenas e soprattutto la conseguente lontananza obbligata dai tifosi, stanno agendo da protagonisti nei sentimenti di Andrea Cossu, che sta riuscendo ad approfittare del surplus di forza che infonde in lui la giusta indignazione per le ingiustizie che squadra e sostenitori cagliaritani si trovano a dover sopportare, trasformandolo in energia e determinazione, senza lasciarsi sopraffare dai sentimenti negativi. Finora ha messo a segno 10 gol con la maglia della squadra sarda, mentre nel 2010 ha conquistato il primo posto della classifica assist-man, con ben 13 assist vincenti e, sempre nello stesso anno ma prima della fine del Campionato, ha anche ricevuto la convocazione nella Nazionale italiana, ad opera dell’allora Ct Marcello Lippi: un’avventura che avrebbe dovuto mettere la ciliegina sulla torta per l’ottima stagione disputata da Cossu, ma che invece non ha rispecchiato le aspettative: nonostante la convocazione, trova spazio solamente in due gare amichevoli.
Un essenziale valore aggiunto la passione per il suo Cagliari, di cui prima di tutto è un gran tifoso: quando vestiva la maglia del Verona, nelle domeniche libere, si recava in trasferta per seguire la squadra del suo cuore con gli Sconvolts, gruppo di tifosi Ultrà cagliaritani. Il suo amore per il Cagliari lo dimostra ogni domenica, ma a chi non bastasse, ce l’ha anche tatuato sul corpo, un segno indelebile che lo lega alle sue origini, un “incisione” che avverte tutti: Cossu è un mare a forza sette, e le onde che lo agitano sono quelle dell’oceano infinito di emozioni che gli regala la devozione per il suo Cagliari.