Esclusive
Criniti: «Domani si deve vincere senza se e senza ma. Sul mio Cagliari…» – ESCLUSIVA
Antonio Criniti, ex attaccante del Cagliari, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni: la sue parole sulla situazione in casa rossoblù
Antonio Criniti, ex attaccante del Cagliari dal 1991 al 1994, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CagliariNews24 per analizzare l’attuale situazione dei rossoblù in vista soprattutto dell’importante match di domani contro la Salernitana.
Cagliari penultimo in classifica. Si aspettava questa situazione dopo la miracolosa impresa della scorsa stagione? A cosa è dovuto, secondo lei, questo tracollo?
«No, non mi aspettavo assolutamente una classifica deficitaria. Di valori in squadra ce ne sono, non capisco perché non riescano a uscire fuori da questa situazione come si è fatto l’anno scorso con una rimonta incredibile. Secondo me tutto può essere ricondotto al poco essere gruppo, non vedo altre problematiche».
Cosa pensa dell’esonero di Leonardo Semplici dopo appena tre giornate dall’inizio del campionato?
«Diciamo che si poteva aspettare qualche altra giornata di campionato, almeno per cercare di amalgamare bene i nuovi innesti. Troppa fretta».
Ha giocato in un Cagliari in cui i leader non mancavano. C’è un vero giocatore guida attualmente?
«Il leader in assoluto è Joao Pedro per le sue realizzazioni continue che, grazie a Dio, tengono in vita una squadra intera. Anche Strootman e Nandez sono di sicura affidabilità carismatica».
Domani il grande match contro la Salernitana: cosa si aspetta? Con che spirito deve scendere in campo il Cagliari?
«Dalla gara contro la Salernitana mi aspetto i tre punti, nemmeno il bel gioco. Ora serve uscire dal pantano della bassa classifica senza se e senza ma. Lo spirito con cui scendere in campo? Quello che caratterizzava il mio Cagliari con leader di assoluto riferimento come Francescoli, ileo, Matteoli, Herrera, Firicano, Festa».
Il calciomercato si avvicina: di cosa ha bisogno la squadra?
«La squadra ha bisogno di tanti rinforzi. Direi un centrocampista duttile e almeno due difensori».
Facciamo un tuffo nel passato: ci racconta il suo gol contro l’Inter nella semifinale di Coppa Uefa?
«Beh, sul mio gol c’è poco da dire. È servito solo a sperare in un’eventuale finale che avremmo sicuramente vinto. Il resto è storia, la conoscete. Una cosa però la voglio dire: quel Cagliari, probabilmente, non lo vedrete più. Era un’altra generazione, un altro calcio, migliore di quello di oggi. Comunque sia Forza Casteddu!»