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Da ala a difensore centrale: l’evoluzione tattica di Faragò

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Prosegue la trasformazione tattica di Paolo Faragò: contro l’Inter il giocatore del Cagliari è stato schierato da difensore centrale

A San Siro, il Cagliari ha incartato l’Inter anche grazie alla scelta di Maran di mettersi a specchio. Il tecnico ha varato un 3-5-2 nonostante l’assenza di difensori centrali, viste le indisponibilità di Ceppitelli, Pisacane e l’adattabile Cacciatore. Quasi nessuno si aspettava di vedere allora Paolo Faragò sul centrodestra della difesa a tre. Fa quasi strano pensare che prima di firmare per il Cagliari nel gennaio del 2017, giocava da esterno offensivo col Novara. Eppure in Serie B, ha segnato anche diversi gol, ben 12 in una stagione e mezzo, prima di trasferirsi in Sardegna.

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EVOLUZIONE TATTICA – Nel campionato cadetto giocava principalmente da ala o trequartista, largo a destra, nel 4-2-3-1 dei piemontesi. A Cagliari si è dovuto inizialmente adattare come mezzala nel rombo di centrocampo, poi nell’estate del 2017 la pazza idea di Rastelli: trasformarlo in terzino destro. Un esperimento che non sembra proprio funzionare, visti i limiti difensivi di un giocatore abituato più a offendere che ripiegare. Il ruolo giusto, quello dove forse ha reso meglio nella sua esperienza rossoblù, è quello di quinto di centrocampo nel 3-5-2 varato poi da Diego Lopez, in seguito all’esonero dello stesso Rastelli. In quella posizione ha segnato 2 gol e servito 4 assist, venendo poi eletto dai nostri lettori come l’MVP di quella stagione, la 2017/18.

TRA DIFESA E CENTROCAMPO – Con Maran e il ritorno al 4-3-1-2, Faragò ritorna a fare il terzino destro puro, anche se gioca poco vista la concorrenza con Srna. Con l’arrivo a gennaio di Cacciatore, si ritaglia un posto da titolare come mezzala, componendo con Cigarini in regia, Ionita mezzala sinistra e Barella trequartista un rombo che porta risultati importanti e la salvezza in casa rossoblù. L’arrivo in estate di Nandez, Rog e Nainggolan scombina però nuovamente il ruolo del giocatore di Catanzaro, che ritorna nelle gerarchie ad essere considerato un terzino destro. Dopo il ritorno con gol contro la Spal, fornisce prestazioni altalenanti in un ruolo in cui comunque è evidentemente adattato, nonostante ormai lo ricopra da diverse stagioni.

A SAN SIRO – Visti i limiti difensivi, in pochi si sarebbero aspettati di vedere Faragò fare il terzo centrale nel 3-5-2 che Maran ha varato per mettersi a specchio con l’Inter. Invece il numero 24 rossoblù ha interpretato benissimo il ruolo, sganciandosi quando doveva per dare una mano a Nandez sulla corsia di destra. Quando il Cagliari era in possesso si allargava, facendo praticamente il terzino. In fase di non possesso, invece, si stringeva accanto a Walukiewicz per formare la linea a tre. Un lavoro che faceva spesso Cacciatore, ma in cui ora si sta specializzando anche Faragò, giocatore sempre più duttile che si sta mettendo come non mai al servizio della squadra.

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