2014

Daniele Conti – I pagelloni di CagliariNews24

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Il capitano, si sa, ci mette sempre il cuore. Daniele Conti, che da 15 anni indossa con fierezza la maglia rossoblù, ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore fondamentale per gli equilibri del Cagliari, capace anche all’età di 35 anni di essere determinante per le sorti della sua squadra. La stagione del numero 5 parte subito col piede giusto: il primo gol, realizzato rigorosamente su punizione, lo mette a segno alla quarta giornata, contro la Sampdoria. Sono i minuti finali di un incontro meritatamente condotto dai rossoblù, che si fanno però raggiungere a causa di una fatale distrazione del portiere Agazzi. Non c’è problema, ci pensa Daniele Conti, che infilza la porta blucerchiata con un preciso calcio di punizione. Non c’è tempo neanche per gioire, perché sul ribaltamento dell’azione il numero 1 cagliaritano si fa trovare ancora una volta impreparato e incassa la rete del definitivo pareggio.

Il figlio di Bruno segna su azione il gol della bandiera in VeronaCagliari, preludio della straordinaria doppietta della settimana successiva. Al Sant’Elia arriva il Torino, punito proprio l’anno prima da due reti del capitano dei sardi. La storia è ciclica è tende a ripetersi, così Conti, che non vuole farsi scappare la ghiotta occasione, si riconferma bestia nera dei granata: le reti sono ancora una volta due (seconda doppietta in carriera, ndr), entrambe di pregevole fattura. Due calci di punizione, ormai un marchio di fabbrica, potenti che beffano il portiere torinista. I rossoblù vincono 2-1 e Conti può andare ad esultare abbracciando i figli presenti allo stadio, chapeau.

La stagione del capitano prosegue con il solito piglio da combattente, che gli farà saltare diverse partite a causa di evitabili squalifiche. Conti è fatto è fatto così, prendere o lasciare. Il Cagliari per sua fortuna se lo tiene ben stretto. Il contratto del centrocampista romano sarebbe in procinto di essere rinnovato per un’altra stagione, d’altronde non confermarlo sarebbe una grave mancanza di rispetto verso l’uomo, che ha speso tutta la sua carriera in Sardegna, e verso i tifosi, i quali lo considerano, al pari di Cossu, un simbolo della gloriosa storia del club.

VOTO: 7

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