2013
Daniele Conti, il leader rossoblù
Il 9 gennaio 1979 nasceva a Nettuno Daniele Conti. Figlio della bandiera della Roma e della Nazionale Italiana Bruno Conti, ha esordito con la Roma in prima squadra a soli 17 anni, il 24 novembre 1996 contro il Parma. In tre anni ha collezionato cinque presenze in campionato e una in Coppa Italia. Il giovane Daniele segnò anche un gol di testa allo stadio Olimpico. Ciò non bastò però per ottenere gli applausi sperati dei tifosi romanisti, i quali lo incolpavano di non essere all’altezza di giocare in un club prestigioso come quello giallorosso e di “infangare” il buon nome del padre Bruno. Daniele dovette preparare le valigie, ormai era certo di una cosa: non sarebbe più stato un calciatore della Roma.
L’unica squadra interessata ad acquistarlo era il Cagliari. Daniele Conti firmò un contratto proprio con la formazione sarda nel lontano 1999. Nel Cagliari ha un inizio altalenante, ha spesso un cattivo rapporto con gli allenatori e dopo solo una stagione retrocede in Serie B. Daniele pensava di abbandonare il Cagliari dopo soltanto uno, al massimo due anni, perché non riusciva ad ambientarsi nel club e nella città. In Serie B non riusciva a guadagnare il posto da titolare, Alessandro Budel veniva spesso preferito dagli allenatori al centrocampista di Nettuno. Il Cagliari dopo quattro anni in cadetteria ritornò in Serie A. Daniele riuscì finalmente a farsi notare dai tecnici rossoblù (Giampaolo, Sonetti, Colomba ndr) e collezionò maggiori presenze fino a diventare un titolare indiscusso nella stagione 2006-2007. Alla fine del campionato successivo ottenne un’insperata salvezza con la squadra sarda dopo aver collezionato nel girone d’andata dieci miseri punti. Il suo gol fu quello della svolta. Durante i minuti di recupero della partita Cagliari Napoli, colpì di nuca un pallone crossato magistralmente dal compagno di squadra Pasquale Foggia depositandolo in rete. Il Sant’Elia si trasformò in un attimo in una bolgia mostruosa. I distinti e le curve avevano la parvenza dei gironi infernali di Dante. Daniele Conti ormai si sentiva sardo dentro e il suo desiderio di abbandonare la Sardegna era finito ormai nel dimenticatoio.
La stagione successiva segnò gol davvero importanti. Da ricordare quello contro la Roma su punizione e quello contro i partenopei nei minuti finali di gara.
Arrivarono offerte importanti per Conti dalla Fiorentina, dal Palermo, dal Bayern Monaco, dal Napoli. Il numero 5 del Cagliari però non le prese mai in considerazione perché in Sardegna si trovava bene, aveva stretto un legame inscindibile con i tifosi rossoblù e con la terra sarda che ormai era diventata un po’ anche “sua”.
Nella stagione 2010-2011 con l’addio di Diego Lopez diventò Conti il capitano dei sardi. Segnò subito il suo primo gol in campionato contro la Roma. Un tiro di destro da fuori area che si insaccò in rete e destò meraviglia agli occhi di tutti. Peccato che poco dopo a causa di uno scontro con Burdisso dovette uscire dal campo. Una ferita all’altezza del ginocchio costrinse il capitano del Cagliari ad abbandonare il calcio giocato per diversi mesi.
Nella stagione 2011-2012 collezionò la 328esima presenza con il Cagliari contro l’Udinese eguagliando il record di Mario Brugnera.
Al termine di questa stagione (2012-2013 ndr) è stato premiato dagli allenatori della Serie A con il riconoscimento “Leader in campo” perché è stato capace di trasmettere ai compagni di squadra la carica giusta oltre che ottimi consigli come un vero e proprio allenatore.
Con la maglia rossoblù fino ad oggi ha collezionato 385 presenze arricchite da 42 reti. Daniele Conti è ormai una bandiera del Cagliari, un idolo per i tifosi della squadra isolana. Si appresta a giocare la sua quindicesima stagione con la maglia rossoblù. E pensare che voleva andarsene dalla Sardegna dopo solo uno o due anni…