2015
Dessena: «Orgoglioso di essere qui. Felice di essere il capitano del Cagliari»
Questo pomeriggio ad Assemini, quartier generare rossoblù, il presidente Tommaso Giulini si è presentato in sala stampa insieme a Marco Sau e Daniele Dessena, per annunciare i rispettivi rinnovi dei contratti. Un passaggio di fondamentale importanza per tutto l’ambiente rossoblù che, nonostante il mercato ancora aperto, trova due certezze di notevole valore proprio nella settimana che vedrà il Cagliari scendere in campo per il primo impegno ufficiale della stagione: l’esordio in Tim Cup al Sant’Elia contro la Virtus Entella.
Ecco le parole del capitano rossoblù, Daniele Dessena, che allunga il suo contratto di un altro anno, fino al 30 Giugno 2018.
«Voglio ringraziare il presidente per ciò che ha detto nei miei confronti. Sono orgoglioso di essere qui a Cagliari fin da quando sono arrivato. Sono orgoglioso di poter lavorare con persone che hanno stima nei miei confronti. Cercherò sempre di dare il massimo per queste persone, perché il presidente e tutta la società meritano traguardi importanti. Adesso abbiamo un traguardo da raggiungere difficilissimo. Non dobbiamo sbagliare ma non dobbiamo essere presuntuosi. Dobbiamo essere una “provinciale”. Cagliari è una piazza importante anche a livello europeo ma dobbiamo essere umili per perseguire i nostri obiettivi. Oggi ho il piacere e la fortuna di poter giocare a calcio. E’ la mia passione e il mio divertimento. Lo faccio al massimo con persone che mi hanno insegnato dal primo giorno cosa è Cagliari e quanto vale. Prima di iniziare questa stagione avevo l’ansia, paura di sbagliare. Ho un gruppo di persone fantastiche al mio fianco. Persone che hanno capito cosa è Cagliari e l’importanza di questa stagione. La fascia da capitano è un orgoglio. Pensavo di non essere all’altezza. Ma la famiglia, gli ex compagni, i compagni di oggi e presidente hanno avuto fiducia in me ed è una forza in più. Io son sempre me stesso, un ragazzo che crede in questa squadra e in questa società. Non devo fare nient’altro che essere me stesso».