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Di Francesco: «C’è ancora tanto da lavorare»
Sconfitta amara per il Cagliari che perde al suo esordio casalingo contro la Lazio. Ecco il commento di mister Di Francesco al termine della gara
Esordio amaro davanti al pubblico casalingo della Sardegna Arena per il Cagliari. I sardi si sono arresi davanti ad una Lazio scatenata, che guadagna i primi tre punti della stagione. In gol per i laziali Lazzari e Immobile. Al termine della gara il mister dei rossoblù Eusebio Di Francesco ha commentato ai microfoni di Sky Sport il match appena concluso.
LE DICHIARAZIONI DI DI FRANCESCO – «Giocare contro la Lazio sicuramente non è facile. Sono una squadra ben consolidata, che gioca insieme da tanti anni e sempre con lo stesso allenatore, si conoscono già. Noi invece siamo nel pieno del corso di crescita, ci dobbiamo conoscere bene, i miei giocatori devono conoscere me e io loro e le loro caratteristiche. Non siamo partiti bene, abbiamo fatto un primo tempo dove ci sfilacciavamo con troppa facilità, i centrocampisti si appiattivano troppo rispetto alle coperture difensive e dietro siamo andati un po’ in difficoltà. Certe volte si dà troppa responsabilità alla linea difensiva, quando alle volte bisogna difendere tutti quanti. Quello che invece abbiamo fatto nei primi 25 minuti del secondo tempo è stato mettere un po’ sulle corde la Lazio rendendoci un po’ più aggressivi e quelle occasioni che abbiamo avuto dovevamo sfruttarle un pochino meglio. C’è ancora tanto da lavorare. Siamo alla ricerca di giocatori, siamo ancora in pieno mercato e questa squadra va ancora un po’ migliorata ma va detto che i ragazzi sono splendidi e si stanno allenando bene. Poi le partite bisogna interpretarle in un certo modo, non sempre si può essere dentro il campo per aiutarli. Sicuramente cerco di farlo tra il primo e il secondo tempo. Ci sono tanti ragazzi che vengono da campionati diversi dal nostro e tanti giovani che devono crescere e dobbiamo sicuramente lavorare e migliorare. Di fronte a queste grandi squadre corazzate però bisogna dire che ti deve anche andare un po’ bene e devi avere un pizzico di fortuna. Noi allenatori abbiamo il compito di dare un’identità alla squadra ed io devo essere bravo a trovare le soluzioni per far rendere i ragazzi al meglio. Joao Pedro? L’occasione principale l’ha avuta quando si è infilato tra le linee ed ha calciato in porta. Gli ho dato la possibilità di star dentro e di giocare da attaccante. Se avessi avuto un esterno di grande gamba, gli avrei chiesto di restare dietro Lazzari e di fare le fasi in un certo modo, ma ho comunque cercato di posizionarlo in modo da farlo rendere al meglio. Il posto di Marin? Trovare un giocatore in gamba in quel ruolo non è facile».
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