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Di Francesco: «Difficile prepararsi così, ma daremo tutto»
Le parole del tecnico del Cagliari Eusebio Di Francesco nella conferenza stampa alla viglia della sfida di Torino contro la Juventus
Il Cagliari si prepara alla sfida di domani alle 20:45, quando all’Allianz Stadium di Torino affronterà la Juventus di Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo. Prima di partire per il Piemonte il tecnico dei sardi Eusebio Di Francesco ha risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa alla viglia della gara. Ecco le parole dell’allenatore rossoblù.
GODIN POSITIVO – «Purtroppo il suo tampone è risultato positivo, e anche Nandez rimarrà a casa in via precauzionale nonostante il test sia negativo».
PAUSA NAZIONALI – «La difficoltà in questo periodo c’è per tutti, ma preparare le partite in 12 ore per aspettare che tornino i nazionali condiziona tanto il nostro lavoro. Penso a Godin e Nandez, ma anche Lykogiannis che è tornato infortunato. Non condivido le partite internazionali, si giocano troppe gare con poco recupero e tantissimi viaggi. Questi calendari non aiutano, contando anche che abbiamo la Coppa Italia, ma penso anche a chi gioca in Europa».
TRIPALDELLI TITOLARE – «Chi giocherà avrà una grande opportunità. Tripaldelli è uno di quelli che potrebbero partire dall’inizio, ma anche altri. Si è allenato con il gruppo ieri e oggi e potrebbe essere uno di quelli che partirà titolare. Andremo a giocarcela a viso aperto per dimostrare che possiamo dire la nostra contro chiunque e chi ha avuto meno spazio potrà far vedere il suo valore, e quale occasione migliore di farlo che in una partita così?».
L’INCIDENZA DEI VIAGGI – «La stanchezza per le tante gare e i viaggi può influire, ma tanti giocatori dovranno stringere i denti e giocare comunque. Marin è atterrato ieri alle 22:30 a Cagliari, avendo dormito poco il giorno prima e avendo viaggiato tanto, ma gli chiederò un sacrificio. Quali siano le condizioni dei giocatori appena tornati? Lo scopriremo solo domani».
NESSUNA VITTIMA SACRIFICALE – «La Juve ha un nuovo allenatore, con nuove idee e nuovi giocatori, ma allo stesso tempo hanno altissima qualità: non gioca Bonucci ed entra De Ligt; Alex Sandro è appena tornato. Ci sono giocatori di altissimo profilo, e in più un Morata ritrovato. A chi pensa che questa sia la Juve peggiore degli ultimi anni dopo 7 partite dico che ha la sfera di cristallo: mi sembra un po’ presto per fare giudizi, sia su di loro che su di noi. Loro è vero che sono in difficoltà in campionato, ma stanno anche andando benissimo in Champions, e comunque hanno una rosa di qualità. Noi non andremo a Torino per perdere, ma giocheremo dando il massimo e cercheremo di portare via il risultato migliore. Chi ci prende come vittima sacrificale della Juve che riparte sbaglia, le partite non si perdono prima di giocarle e noi andremo lì per fare una grande gara».
IL SOSTITUTO DI NANDEZ – «Non sarà facile farne a meno, ha sempre giocato in tutti i ruoli fornendo prestazioni di altissimo livello. Penso sia inutile andare a cercare il sostituto perfetto di Nahitan: un giocatore simile a lui in squadra non c’è. Sarà un dispiacere anche non dare continuità a Godin, ma cercheremo di lavorare sulla compattezza di squadra. Certo, lavorare è un parolone, considerando che ci mancavano più di dieci giocatori».
OUNAS E SOTTIL DAL PRIMO MINUTO – «Non direi prima chi gioca per non dare il minimo vantaggio a nessuno, ma se supportare quattro attaccanti era difficile prima figuriamoci adesso. Però posso dirvi anche che mi piace rischiare e ne sono capace, aspettatevi di tutto per la formazione. In questo momento sono un po’ in alto mare, la notizia di Diego ha scompigliato le carte e sto valutando diversi aspetti. Ma la notte porterà consiglio, domani faremo una rifinitura e rivedrò tatticamente qualcosa per prendere le decisioni più giuste».
REPARTI IN EMERGENZA – «Non sono preoccupato per un discorso di reparto. Il mio discorso è sempre riguardo un blocco unico di squadra. Quello per cui sono preoccupato è l’equilibrio, dobbiamo mettere in difficoltà attaccando ma senza subire e rimanere corti. Voglio una squadra agguerrita, che pressi forte e che sappia ripartire per fare male agli avversari».
I GIOVANI DI OGGI – «Facciamo un discorso sociale. Tutti teniamo i giovani in una bolla, e questo discorso è valido non solo nel calcio. Con i ragazzi ci vuole un po’ di carota e un po’ di bastone, bisogna saper dare ma anche chiedere. Quando io vedo giovani disponibili, anche se si hanno carenze bisogna lavorarci sodo, non solo tecnicamente ma anche psicologicamente. Ai nostri figli diamo sempre, ma dobbiamo anche pretendere e in questo forse sbagliamo. Nel bene e nel male».
ROG A SINISTRA – «È vero che eravamo più equilibrati con Marko sulla fascia e Nahitan in mezzo, ma bisogna ammettere che eravamo anche meno offensivi. Però contro la Samp volevo questo: non subire e saper ripartire. Rog a sinistra è stata una soluzione che non mi ha fatto impazzire, difficilmente lo riproporrò».
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