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Di Francesco: «Stiamo crescendo, dobbiamo difendere insieme»
Nel post-partita di Cagliari-Sampdoria parla il tecnico del Cagliari Eusebio Di Francesco ai microfoni di Sky: gli auguri a Gigi Riva e l’analisi della gara
Il Cagliari torna al successo contro la Sampdoria grazie alle reti di Joao Pedro e Nahitan Nandez. Dopo la fine della gara ai microfoni di Sky ha parlato il tecnico rossoblù riguardo al match appena vinto dai suoi. In apertura di intervista l’allenatore del Cagliari Di Francesco ha voluto rinnovare i suoi auguri a Gigi Riva, che oggi festeggia il suo 76esimo compleanno: «Ci tenevo a fargli gli auguri per il suo compleanno, qui è una leggenda».
ROG SULL’ESTERNO – «Volevo dare un po’ di dinamismo e solidità al centro con Nandez e la coperta è rimasta un po’ corta al primo tempo. Nella ripresa abbiamo difeso in maniera diversa, ho anche inserito un altro attaccante in quel ruolo e ho avuto risposte diverse. La motivazione di questo cambio era per dare maggiore aggressività in mezzo al campo».
POSIZIONE IDEALE DI NANDEZ – «Dove lo metti sta. Si adatta a diversi ruoli perché è dinamico, propositivo, ha voglia di correre e soprattutto si mette a disposizione dell’allenatore e dei compagni. Sull’esterno è adattato, può farlo ma tecnicamente non è il suo ruolo ideale, in un ipotetico 4-3-3 farebbe la mezzala».
OUNAS E SOTTIL INSIEME? – «Io amo gli attaccanti esterni che creano superiorità numerica con l’uno contro uno, ma in questo momento avevamo bisogno di equilibrio e mettere quattro attaccanti puri in campo si poteva fare solo a gara in corso. L’importante per gli esterni è correre, devono dare una mano in fase difensiva. Un esempio è Sottil: deve restare sempre in partita, non solo attaccando ma anche rientrando a dare una mano; quando farà questo salto di qualità sarà devastante».
ORGANICO DA ASSALTO ALL’EUROPA – «Ci saranno sicuramente squadre più attrezzate di noi, è importante avere dei cambi ma sono contento della crescita che stiamo avendo. A me piacerebbe stare dall’altra parte della classifica, ma conosco solo un metodo per arrivarci: il duro lavoro. A tutti piace di più correre in avanti, ma se mi pariamo a difendere insieme faremo benissimo».
IL DUO JOAO PEDRO-SIMEONE – «Abbiamo lavorato tanto per farli giocare insieme, da quando abbiamo cambiato sistema di gioco non voglio che stiano mai piatti. Si conoscono bene e si mettono uno a disposizione dell’altro. Il cambio modulo è per permettere a Joao di rendere al meglio. Sono una coppia che vale».
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