2015

Diakitè suona la carica: «Cagliari, mangiamoci gli avversari»

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Ha le idee chiare Modibo Diakitè in vista della sfida contro la Lazio: il difensore del Cagliari punta alla vittoria contro la sua ex squadra. Sarà una sfida speciale per lui, che ha lasciato tanti amici a Formello: «Lì ho vissuto anni splendidi. Lotito? Abbiamo chiarito. Spero arrivino secondi e vadano in Champions. Ma sabato ci servono i 3 punti. Non sarà facile. Loro stanno facendo molto bene, sono in forma e hanno tanta qualità. Ma per noi non cambia: terza o ultima in classifica dobbiamo avere lo stesso atteggiamento: la vittoria è un obbligo. Personalmente metto da parte sentimenti e ricordi, quel che conta è vincere per la salvezza del Cagliari», ha dichiarato Diakitè ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Il centrale ha messo in guarda i compagni: Klose e Felipe Anderson non sono le uniche insidie. «Aggiungerei anche Candreva e Keita: possono sempre fare la differenza. Klose è un grande campione, in area gli basta un centimetro per farti gol. Anderson, dopo un primo anno di ambientamento, è venuto fuori. Ma non avevo dubbi: qualità e potenzialità erano evidenti. Con giocatori di questo livello serve una prova da squadra. Solo il collettivo può fermarli e limitarli. Ma è ovvio che individualmente si deve fare il massimo. Siamo pronti a combattere fino alla fine», ha spiegato Diakitè.

La sfida contro la Lazio è, quindi, importante per alimentare la speranza della salvezza. Diakité ci crede e chiama a raccolta i tifosi del Cagliari: «Sabato ci stiano vicini, il loro aiuto è fondamentale. Ci piace e ci incoraggia molto il tam tam sul web e le iniziative col messaggio “noi ci crediAmo, #crediAmoci tutti insieme”. Insieme possiamo farcela». Suona la carica e poi analizza il cammino della squadra, spiegando cose le è mancato: «La voglia di “mangiarsi gli avversari”. Siamo stati poco cattivi in tutti i reparti. E questo in A si paga. Ai compagni più giovani dico di giocare con la testa giusta, senza non si va da nessuna parte. In più mostrino tanta voglia di dare il massimo. Zeman? Parla poco ed è un gran lavoratore. Nel suo gioco offensivo mi esalto: se sei veloce e forte nell’uno contro uno puoi solo crescere. Siamo convinti e fiduciosi: bastano due vittorie pesanti di fila per ribaltare la visuale. Sono venuto a Cagliari sapendo che ci sarebbe stato da soffrire. Comunque, qui si lavora sereni, tifoseria e ambiente sono vicini ma tranquilli. A Roma va diversamente».

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