2014

Diego Lopez legge Italia-Uruguay: «Celeste più in palla, ma azzurri sempre temibili»

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Diego Lopez, storico capitano del Cagliari e fino alla scorsa stagione allenatore dei rossoblù, è uno degli uomini più indicati per dare un parere sulla gara fra Italia e Uruguay che stasera deciderà chi accederà agli ottavi di finale della Coppa del Mondo.
El Jefe, che si trova a Coverciano per via del corso da allenatore, vivrà la gara in palese inferiorità numerica in mezzo a tanti aspiranti tecnici italiani. Suo unico appiglio sarà “El Pampa” Sosa, come dichiara l’ex numero 6 rossoblù ai microfoni di Sky Sport: «Sosa sarà il mio appoggio oggi, saremo 2 sudamericani contro 38 italiani. Lui è argentino e convinto che noi siamo una loro appendice, ma noi uruguagi pensiamo l’esatto contrario».

ORGOGLIO CELESTE – E’ difficile ipotizzare un pronostico secondo Lopez, ma le premesse da tenere in considerazione sono tante: «L’Uruguay arriva meglio a questa partita, venendo da una vittoria. Ma quando la partita inizia nulla conta più, è una gara importante e vengono fuori i giocatori di qualità. L’Italia ne ha tanti, ma l’Uruguay ha recuperato Suarez e ritrovato fiducia: sarà una bella gara. Credo che Prandelli faccia bene a puntare sui giovani, sono giocatori validi e volenterosi. Le parole di Suarez sulla vulnerabilità della difesa italiana? Io non avrei mai detto cose simili, l’Italia ha un pacchetto arretrato dalla grande tradizione e compattezza. Il presidente della nostra nazione ha trovato la chiave giusta per spronarci, ricordando a tutti che la nostra passione per il calcio nasce dalla strada. Il nostro senso della patria è decisivo quando gioca la nazionale, l’intero paese si ferma».

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