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Adopo: «Cagliari? La sensazione è stata subito quella di arrivare in una famiglia con una storia gloriosa»

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Adopo, il nuovo acquisto rossoblù si presenta ai tifosi del Cagliari con un’intervista rilasciata il giorno dopo il test con il Catanzaro

Michel Ndary Adopo si è presentato ai tifosi del Cagliari. Lo ha fatto dal Grand Hotel Billia, a Saint-Vincent, all’indomani dell’amichevole contro il Catanzaro. Per il centrocampista, tra i volti nuovi rossoblù, prime settimane di lavoro con il gruppo e tante emozioni raccontare. Ecco l’intervista completa:

NUOVA AVVENTURA– «Sono molto contento, l’accoglienza è stata davvero incredibile, a cominciare dall’aeroporto e poi le prime ore in gruppo. La sensazione è stata subito quella di arrivare in una famiglia, mi sento voluto bene e questo conta tanto. Vengo da due piazze molto appassionate come Torino e Bergamo, ora Cagliari che ha una storia gloriosa, un tifo pazzesco, sono fortunato a poter vivere questa realtà».

OPPORTUNITÀ PREZIOSA – «Il Club mi ha dato una grande opportunità. Posso trovare continuità di rendimento e crescere sempre di più come calciatore. Il Cagliari mi ha voluto con convinzione, la mia priorità era giocare di più, così ho parlato con mister Nicola e il direttore ed è stato facile trovare l’intesa sul progetto». 

TATTICA E ATTEGGIAMENTO – «Ho fatto anche il difensore in passato, a Torino, ma non è il mio ruolo e mi ero messo a disposizione in un momento particolare dove mancavano dei giocatori. A centrocampo posso giocare sia in una mediana a due che da mezzala in un trio, mi metto sempre a disposizione per la squadra. Penso che la fisicità sia la mia dote principale, potendo così portare quantità e aggressività alla squadra. Il mister mi chiede di andare forte in pressione, di mettere intensità nelle due fasi di gioco, cerco di farlo al massimo. Sono arrivato in un gruppo sano, forte, coeso, conoscevo già Zortea e Piccoli ovviamente dall’Atalanta, gli altri piano piano sto conoscendoli. Sapevo già tanto di mister Nicola dai tempi torinesi, ho lavorato con Gasperini e Juric che hanno un approccio simile dal punto di vista dell’intensità e dell’aggressione, ora qui a Cagliari voglio portare cuore e corsa per la causa».

ORIGINI«Sono arrivato in Italia dalla Francia a 17 anni, ero solo e non è stato semplice all’inizio. Ma mi sono adattato in fretta, ho imparato la lingua in poco tempo, conosciuto tanti italiani e tante persone che mi hanno aiutato, qui sto molto bene. Posso giocare per la Francia, la Costa d’Avorio, il Senegal: in quale Nazionale giocherei? Si vedrà… (sorride). E poi la Sardegna, che ho scoperto adesso, un posto magnifico. Certo, fa veramente caldo come abbiamo visto nelle prime due settimane di allenamenti, però conoscerò sempre di più quest’Isola splendida».

CURIOSITÀ – «Il mio nome? In Francia mi chiamano Ndary, per gli italiani forse è più semplice chiamarmi Michel, quindi vanno bene entrambi. Sì, poi c’è sempre la battuta sul cognome e il gioco di parole, ci rido su». 

SOSTEGNO FONDAMENTALE – «I tifosi sono fondamentali, senza di loro non si va da nessuna parte e dobbiamo ripagarli con il lavoro quotidiano. Sono convinto ci daranno una grande mano come hanno sempre fatto spingendo il Cagliari con la loro passione».

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