2013
Ekdal: “A Cagliari c’è un ambiente speciale e un gruppo fantastico. Nainggolan arriverà in alto!”
Albin Ekdal è stato una delle piacevoli sorprese di questo campionato del Cagliari, dove ogni domenica si è conteso il posto con Daniele Dessena, vista l’intoccabilità degli altri compagni di reparto: Nainggolan e Conti. Una stagione molto positiva, dove si è tolto la soddisfazione di firmare il primo gol rossoblù nell’impianto di Is Arenas, nella sciagurata partita contro l’Atalanta. In esclusiva, è stato intervistato dai colleghi di Goal.com, dove ha toccato svariati argomenti, dalla sua ex squadra, la Juventus, all’ottima ambientazione in Sardegna.
Cos’hai pensato quando ti hanno detto che c’era la possibilità di trasferirti in Italia? “Che per me era un’occasione d’oro, ero entusiasta perché seguivo molto il calcio italiano, mi è sempre piaciuto. Era come un sogno che diventava realtà, non vedevo l’ora di cominciare”.
Eri giovanissimo: in quel momento, ha prevalso l’entusiasmo o la paura? “Un po’ tutto, perché naturalmente un po’ di timore c’era. Non era facile lasciare amici, famiglia, il mio paese, ma l’Italia mi è sempre piaciuta, quindi avevo anche questo che mi spingeva…”.
I tuoi genitori cosa ti hanno detto? “A loro piace il calcio e mi hanno assecondato, hanno capito che per me era un’opportunità irrinunciabile. Mi hanno detto che, al massimo, se non fosse andata bene, potevo sempre tornare a casa. Ma io ero motivato più del 100% affinché questo non succedesse”.
Ricordi il primo giorno alla Juventus? Che sensazioni, la prima persona che hai incontrato, i compagni che ti hanno aiutato a rompere il ghiaccio? “Ero molto nervoso perché arrivavo da una piccola squadra ed entrare in uno spogliatoio così importante per me era come stare in un film. Devo dire, però, che appena arrivato, tutti hanno cercato di mettermi a mio agio”.
Chi era il top di quella squadra e chi invece il totem dello spogliatoio? “Ce n’erano tantissimi, ma tra tutti Buffon e Nedved erano quelli che mi impressionavano di più, avevano un carisma incredibile”.
Da ragazzino chi era il tuo idolo? “So che come ruoli e caratteristiche non ci assomigliamo per niente, ma da piccolo il mio idolo era Rivaldo”.
E la tua squadra preferita? “Il Manchester United”
Hai qualche rimpianto per non essere riuscito a ritagliarti maggiore spazio nella Juve? “No, perché ho fatto tutto quello che dovevo e, poi, quell’esperienza mi è servita, visto che ora gioco in Serie A in una piazza importante come quella di Cagliari, dove sto alla grande”.
Cosa ti piace della Sardegna e dell’ambiente Cagliari in generale? “Mi piace il caldo, come è normale che sia, visto che noi svedesi non siamo tanto abituati a questo clima (ride, ndr). E poi il fatto di giocare in un gruppo fantastico, in cui siamo tutti amici, molto legati dentro e fuori dal campo. Cagliari è veramente un ambiente speciale”.
A cosa non rinunceresti più dell’Italia e a cosa invece non sei ancora riuscito ad abituarti? “Non potrei più rinunciare alla cucina e a vivere in maniera semplice, senza farsi troppi problemi. In Svezia, spesso, ce ne creiamo da soli per delle sciocchezze. Mi sono abituato a tutto, sono i miei parenti che non riescono a farsene una ragione quando mi vengono a trovare e devono aspettare almeno le nove di sera per mangiare (ride, ndr)”.
Da ragazzino che calcio sognavi? E adesso secondo te quale campionato si addice di più alle tue caratteristiche? “Ho sempre apprezzato il calcio italiano e quello inglese, non mi ha mai esaltato quello spagnolo. Credo che quello italiano e quello inglese siano i più adatti a me, perché si gioca un calcio più veloce e fisico”
Poiché sei arrivato che eri un bambino, pochi si ricordano che hai “solo” 24 anni e ancora una carriera davanti. Come te la immagini: nella splendida Sardegna o sogni ancora un’opportunità veramente grande? “Mi piacerebbe, un giorno, giocare in Inghilterra, ma in questo momento sarebbe veramente difficile lasciare Cagliari perché sto benissimo qui”.
Come, invece, vivi i tuoi 24 anni fuori dal campo? Hobbies, passioni, cose che non ti piace fare…“Quello che piace fare a tutti i ragazzi della mia età: uscire con gli amici, ascoltare musica, viaggiare, anche se per noi è molto difficile farlo perché non abbiamo molto tempo libero…”.
Qual è il migliore interprete del tuo ruolo oggi? “Vidal. E’ semplicemente pazzesco”.
Per il tuo compagno Nainggolan si parla di un interesse di top club: secondo te ha le qualità per arrivare tra i migliori nel ruolo? “E’ veramente forte, arriverà molto molto in alto”.
La vostra stagione è cominciata male ed è finista in crescendo: cosa non funzionava prima? “Un mix di sfortuna all’inizio, poi abbiamo trovato la giusta mentalità e non ci siamo più fermati”.
Non ci sono un po’ di rimpianti? Se avesse funzionato tutto dall’inizio avreste potuto fare un grandissimo campionato … “Mah, non si può mai dire, magari se non avessimo iniziato così male non avremmo avuto la forza di reagire e sarebbe potuta andare anche peggio… (sorride, ndr). Secondo me, nel complesso, abbiamo comunque disputato un grandissimo campionato…”.