2015

Farias suona la carica: «Torno in A, ma con il Cagliari»

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Non ha mai pensato di lasciare la Sardegna Diego Farias, che ha rinnovato il contratto con il Cagliari fino al 2019. Sembrava vicino alla rottura l’attaccante, che invece ha sancito la fine delle ostilità con il club rossoblù. «Mi è dispiaciuto aver sentito tutte queste voci. Io non ho mai detto di voler andare via, perché ho sempre pensato che la mia crescita passasse per questa squadra. Esclusioni? E’ normale che dispiaccia restare fuori, io, come tutti, vorrei giocare sempre, ma la stagione sarà lunga e ci sarà spazio per tutti», ha dichiarato il calciatore brasiliano ai microfoni del Corriere dello Sport.

 

Farias ha parlato del rinnovo e del rapporto col presidente Tommaso Giulini: «Mi hanno fatto piacere le sue parole e non posso che ringraziarlo tantissimo per tutto quello che ha fatto per me. Spero di riuscire a ripagare sul campo tutta quella fiducia. Mi sono sentito un privilegiato per le attenzioni e una volta che ci siamo venuti incontro la trattativa è stata molto veloce. Sono contento, perché era quello che volevo».

 

Poi sul rapporto con l’allenatore Massimo Rastelli: «So che devo stare sereno e farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà per dare il mio contributo. A me piace giocare, il mister sceglierà la posizione. E’ preparato, ci fa lavorare e divertire, ma soprattutto ha le idee molto chiare».

 

L’attaccante, che ha chiamato a raccolta i tifosi in vista della nuova stagione, ha parlato anche delle voci di mercato che hanno contraddistinto la sua estate: «Verona? Mi fa piacere sapere che qualche club di A mi ha seguito, ma la serie non conta. Sto bene qui e volevo ricominciare con una bella stagione. Siamo una buona squadra, non vediamo l’ora di scendere in campo per confrontarci con le altre avversarie. Troveremo campi caldi e avversari che picchiano, ma noi saremo pronti ad affrontare tutte le situazioni».

 

Infine, Farias parla di Godfred Donsah, al centro di un intrigo di mercato: «Deve stare tranquillo e lavorare poi avrà modo di decidere del suo futuro. Qualcuno potrà non accettare le sue scelte, ma queste sono valutazioni personali».

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