Festa: «Credo che il Cagliari si salverà meritatamente. Piccoli farà parlare molto di se. Sulla gara con l'Inter dico questo!» - ESCLUSIVA - Cagliari News 24
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Festa: «Credo che il Cagliari si salverà meritatamente. Piccoli farà parlare molto di se. Sulla gara con l’Inter dico questo!» – ESCLUSIVA

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Gianluca Festa, ex giocatore e allenatore del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva sulla squadra di Davide Nicola e non solo

Gianluca Festa ha vissuto dei momenti importanti vestendo la maglia dei rossoblù in tre diversi periodi tra la fine degli anni 80′ ed i primi 2000. Difensore fisico ed insuperabile, il sardo ha giocato un totale di 193 partite con la squacdra della sua terra ma avuto anche un trascorso anche nell’Inter. L’ex giocatore e allenatore del Cagliari ha parlato in esclusiva per CagliariNews24 di diversi argomenti dai singoli rossoblù al tecnico Davide Nicola, il tutto passando per il match di San Siro. Le sue parole:

LE PAROLE DI FESTA

Siamo dentro alla volata finale ed il Cagliari nonostante un discreto vantaggio deve ancora raggiungere la salvezza. Come vede la formazione sarda in vista della fase più calda e decisiva della stagione?

«Il risultato non è ancora acquisito ma siamo a buon punto secondo me, il Cagliari ha raggiunto meritatamente una posizione di classifica positiva. Ho guardato il calendario delle altre squadre in lotta per la salvezza e la vedo difficile per loro, inoltre lì in basso in non vedo delle formazioni migliori di quella rossoblù. Penso che il Cagliari riuscirà a salvarsi in modo meritato! C’è da dire però che il livello del calcio si è abbassato, ho visto delle partite davvero inguardabili e non parlo solo del Cagliari chiaramente ma della Serie A in generale. Il campionato non ci sta offrendo un grande spettacolo nell’ultimo periodo».

Come ha visto la squadra di Nicola nelle ultime partite disputate contro il Monza prima e l’Empoli poi?

«Ho visto Cagliari-Monza allo stadio ed è stata una partita veramente brutta, i sardi hanno vinto e va bene così ma nel primo tempo hanno giocato molto male. Il Monza è stato inesistente ed i rossoblù sanno segnare per cui hanno vinto ed è stata una bella vittoria. La sfida con l’Empoli è stata ancora peggio a livello di spettacolo: una partita con due tiri in porta. La squadra di Nicola doveva fare risultato e l’ha fatto, doveva prendere un punto e va benissimo così però è chiaro che non si stia vedendo un bel gioco e non parlo solo del Cagliari».

Domani ci sarà una partita molto difficile a San Siro contro l’Inter di Simone Inzaghi. Crede nell’impresa data la stanchezza dell’Inter o al contrario pensa che i rossoblù non riusciranno a portare a casa dei punti?

«Alla stanchezza post Champions League ci credo poco perché quelle sono squadre attrezzate per giocare tutte le competizioni. Per il Cagliari è una partita difficile com’è normale però nel calcio non si sa mai. I rossoblù sicuramente non avranno pressioni perché comunque non vincere contro l’Inter a Milano è la normalità, non è quel tipo di partita che si deve vincere. Non si parte mai sconfitti ma bisogna fare una bella figura e cercare di portare il meglio che si può, questo sport è bello perché ci possono essere anche delle sorprese. Una vittoria del Cagliari a San Siro lo sarebbe ma abbiamo visto tante situazioni nelle quali alla vigilia sembrava che la partita fosse decisa e poi il risultato è stato diverso. L’Inter è la squadra più forte ma non sempre le più forti vincono. Se i rossoblù fanno la partita nella quale tutti danno il massimo, e se i nerazzurri non saranno in grande condizione, si potrà fare risultato!».

Davide Nicola ha costruito un gruppo che procede dritto verso il proprio obiettivo nonostante qualche passo falso. Come valuta il tecnico ed il suo operato da quand’è al Cagliari?

«Lo conosco perché abbiamo fatto il corso allenatori insieme ed ho stima di lui sia come persona che come allenatore. Sta facendo bene riuscendo a fare il suo dovere, è riuscito ad impostare una squadra solida dalla quale non si può pretendere che faccia spettacolo. Il Cagliari in questo momento è una squadra che lotta per salvarsi ed i punti li sta facendo, sul campo ha ragione Nicola per questo. Se si vuole pretendere di più da lui allora si devono spendere diversi milioni nel calciomercato per permettere all’allenatore di avere elementi di un livello superiore. Quelli del Cagliari sono sicuramente di livello per la Serie A cercando di non retrocedere, penso che da questa squadra non si possa pretendere di più. I giocatori che ci sono stanno facendo bene e ci sono delle ottime sorprese come Piccoli, sta facendo bene ed è cresciuto molto da quando è arrivato a Cagliari. Io credo che lui sia un calciatore che farà parlare molto di se’! Luvumbo sta dimostrando che, problemi fisici a parte, specialmente quando subentra può far male. Lui dovrà migliorare in questo aspetto, è molto più incisivo quando entra in campo rispetto a quando parte dall’inizio. Per il resto sono tutti giocatori d’esperienza che stanno facendo bene».

Luperto, Mina e Palomino sono dei difensori centrali con delle specifiche tecniche abbastanza diverse. Si rivede in uno di loro tre e qual è il suo preferito?

«Hanno caratteristiche molto diverse rispetto a come giocavo io, diciamo che stanno facendo abbastanza bene. Mina è l’elemento che ha portato più personalità nella squadra però non è il mio giocatore ideale, detto questo sta facendo bene e lo rispetto! Io mi sono sempre reputato un calciatore normale ma penso che nel calcio di oggi sarei un po’ più che normale (ride n.d.r.). Questo nel senso che certe cose che i difensori moderni concedono noi non le avremmo mai potuto fare, dico in generale e non quelli del Cagliari nello specifico».

Le storture del calcio moderno dalla qualità/capacità dei difensori al ruolo sempre più da protagonista dei portieri, dalla predominanza dei giocatori strutturati alla mancanza dei fantasisti.

«I difensori al giorno d’oggi fanno cose ridicole, guardano solo la palla e l’attaccante gli sfila dietro, fanno sempre girare gli attaccanti, cose che prima non esistevano. Da questo punto di vista ci sarebbe molto da lavorare ma penso che si tornerà a farlo sulle cose specifiche perché sta calando il livello. Per me è giusto che si giochi da dietro però il difensore deve evitare i gol! Stesso discorso per i portieri, va bene saper giocare con i piedi ma devono saper parare. Giustissimo impostare da dietro perché così si ha un uomo in più però in alcuni ruoli bisogna tornare a certe caratteristiche: il difensore deve saper marcare. Ormai i difensori abbracciano sempre l’avversario in area di rigore e poi si fanno saltare, da questo punto di vista c’è un calo incredibile. Si vedono delle cose vergognose: va bene dire che il calcio è cambiato però chi sa fare quelle cose che dicevo prima poi è avvantaggiato! Nei settori giovanili vengono esaltati quelli più grossi che ti fanno vincere qualche campionato e quelli più piccoli non vengono aspettati. Ormai i giocatori con grande intelligenza calcistica vengono scartati ovunque, c’è da fare una riflessione su questo. Se vai a vedere l’Italia non sta producendo degli attaccanti decenti a parte Kean. Prima per andare in Nazionale dovevi giocare 4/5 anni in prima squadra facendo benissimo, oggi ci sono giocatori convocati che non sono titolari nella loro squadra».

L’Inter con il Cagliari spera di fare i tre punti per rilanciarsi con fiducia nella lotta scudetto con il Napoli. A sette giornate dalla fine chi pensa che riuscirà a conquistare il tricolore?

«Si, penso che sarà una lotta partita dopo partita e se devo dare una percentuale dico 51% per l’Inter. Sarà dura fino alla fine, le caratteristiche delle squadre di Conte sono quelle di chi non molla mai e poi è spinto da un grande pubblico. Secondo me l’Inter a livello di squadra è più forte però il Napoli ha Conte che sta creando la mentalità giusta e ci crede. Il vantaggio dei partenopei deriva dal fatto che non giocano le coppe, l’Inter sta andando avanti in Champions e magari arriva in finale e la vince. A quel punto forse la percentuale potrebbe invertirsi ma è difficile da dire».

Nel post Europeo l’Italia del C.T. Luciano Spalletti ha alternato prestazioni autorevoli e prove decisamente meno brillanti. Qual è la sua valutazione del ciclo iniziato dal tecnico degli Azzurri ormai più di un anno e mezzo fa?

«Secondo me non è un percorso positivo perché la Nazionale sta facendo fatica, anche agli Europei abbiamo visto com’è andata. Io non capisco se i giocatori non ci siano o se ci sia qualche problema alla base, questo non solo a livello di Nazionale. Non ci sono più i Baggio, Totti e Del Piero, non capisco se non ne nascono più o se nei settori giovanili non vengono più scelti quelli piccolini e tecnici. Stiamo tornando indietro da questo punto di vista, io per esperienze dirette vedo che scelgono quelli che sono già strutturati e fisicati a 15 anni e così non si crea niente. Gente piccola fisicamente come Zola e Baggio non sarebbero mai diventati quei giocatori se alcuni allenatori non li avessero aspettati. Secondo me stiamo sbagliando le scelte nei settori giovanili, altrimenti non mi spiego perché in Italia non si producono più giocatori di questo tipo. Non ci credo al fatto che non nascano più quei giocatori piccoli e svelti che ti saltano l’uomo. Ormai quando si vede un giocatore che salta l’uomo ci si sorprende, queste sono cose del calcio che non mi stanno proprio piacendo».

Si ringrazia Gianluca Festa per la gentilezza e la cordialità mostrata nel corso di questa intervista

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