2013
Fiorentina-Cagliari, promossi e bocciati
Il Cagliari c’è e si vede. Serviva una risposta convincente dopo la debacle di San Siro e questa è arrivata. I rossoblù hanno strappato un punto importante a Firenze giocando quasi come una squadra di Premier League: tanta corsa, pressing, raddoppi di marcatura, contropiedi ma soprattutto la mentalità di non mollare e di crederci fino all’ultimo secondo. Ed è proprio questo ultimo punto che ha fatto la differenza nel risultato finale, grazie anche a un Pinilla che ha ritrovato la rete, spazzando via la non brillante prestazione contro il Milan.
PROMOSSI – Se dovessimo fare una classifica tra i promossi, Nainggolan e Pinilla, amici sul campo e nella vita privata, con tanto di tatuaggio scolpito sulla pelle, sgomiterebbero sul podio. Il primo ha sfoderato una partita di sacrificio e qualità. E’ riuscito, insieme a Murru, a rendere Cuadrado un giocatore qualsiasi, facendo dimenticare ai tifosi viola i dribbling ubriacanti del colombiano. Il secondo, invece, ha fatto quello che tutti gli allenatori chiedono all’attaccante che viene buttato nella mischia: entrare e fare gol. Così è stato. Poi c’è il direttore d’orchestra, Diego Lopez, che ci ha creduto più di tutti buttando dentro Cabrera e Pinilla, l’autore del gol, una volta passati in svantaggio. Ma c’è di più, si inizia a vedere un’impronta del lavoro del mister uruguaiano: sacrificio, squadra corta tra i reparti, pressing e bel gioco. Una squadra che è capace di soffrire e non lasciarsi andare.
BOCCIATI – Meglio dire rimandati. I miglioramenti in difesa, rispetto alle gare precedenti, si sono visti. Il rientro di Astori, forse, ha dato qualche certezza in più, anche se il difensore bergamasco deve essere più incisivo (vedi il gol mangiato sotto porta), perché le qualità giuste le ha e da lui, in questa stagione, ci si aspetta tanto. E’ vero, davanti ai difensori sardi c’erano campioni come Mario Gomez, auguri di pronta guarigione per il danno al ginocchio, e Giuseppe Rossi. Ma la dormita sul gol di Borja Valero lascia ancora qualche dubbio, anche se la strada intrapresa è quella giusta. Perché non prendere gol è condizione necessaria per fare punti.