Il tecnico del Cagliari ha tenuto in mattinata la conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Firenze: «In porta ci sarà Rafael, non escludo l’utilizzo del 4-1-4-1»
Domani il Cagliari farà visita alla Fiorentina nella ventottesima giornata di Serie A. I rossoblù, reduci dalla pesante manita casalinga contro l’Inter, sono attesi da una trasferta storicamente ostica: prima del successo nell’ultimo incrocio del 2014/15 la vittoria rossoblù in Toscana mancava da oltre 40 anni. Recuperati Farias e Faragò, Rastelli dovrà ancora sopperire all’assenza di Cappitelli. Dall’altra parte la Fiorentina di Paulo Sousa, che nelle ultime settimane è uscita dall’Europa League ed ha messo in fila due pareggi contro Torino ed Atalanta. Il treno per l’Europa minore sembra ormai passato, anche se resta qualche chance. Per riprendere la sua corsa la Viola potrà contare sul recuperato Bernardeschi, che insieme a Borja Valero sarà a supporto di Kalinic. Nel centrocampo a 4 nuovamente spazio a Tello sull’out di sinistra.
I CONVOCATI – «Non ci saranno Ceppitelli e Deiola, che si è fermato per un affaticamento. Torna invece Faragò. Ibarbo? Il mio lavoro è allenare quelli che ho a disposizione, lui voleva giocare e io non potevo garantirglielo anche per il suo stato di forma precario».
RIPARTIRE – «La forza di un gruppo è quella di sapersi rialzare e ripartire. Quello che è successo domenica scorsa non deve offuscare quanto di buono fatto negli ultimi mesi. E’ stato un tempo in cui è mancata la tenuta mentale, dopo un primo tempo giocato alla pari: dopo l’intervallo volevamo raddrizzarla, poi il 3-1 ci ha tagliato le gambe. Dobbiamo migliorare nella tenuta mentale all’interno di gare contro avversari forti. Non è questione di tecnica o tattica, ma di sapere che puoi soffrire e far passare le folate altrui per poi giocartela e cercare di vincere».
LA SFIDA – «Sono sicuro che domani la squadra dimostrerà di non aver perso il suo spirito e l’unità d’intenti. Non saranno quei 45 minuti contro l’Inter a cambiarci. Certo domani troviamo una Fiorentina talentuosa che non ha espresso tutto il suo valore in classifica ma rimane una grande. Servirà una grande prestazione. I viola hanno momenti di gran calcio e momenti in cui diventa vulnerabile, dovremo essere bravi noi a saper soffrire e poi sfruttare le pause dell’avversario. Non possiamo permetterci di avere anche noi un rendimento altalenante, servirà gran ritmo per 90 minuti per contrastare la qualità della Fiorentina e non lasciare troppo spazio alla loro inventiva. Paulo Sousa? Non capisco le critiche al suo lavoro, è un allenatore preparato e molto capace, uno da grandi palcoscenici».
OBIETTIVO NON RAGGIUNTO – «Non credo che abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo finale. Pensare che non abbiamo motivazioni sarebbe riduttivo verso i professionisti che alleno. Il calcio di oggi non ti perdona niente, dobbiamo dimostrare tutti i giorni a noi stessi e a tutti che lavoriamo sempre per ottenere il massimo. Io preparo le partite per vincerne undici da qui alla fine, poi parlerà il campo. Io mi vedo allenatore del Cagliari nello stadio nuovo, farò di tutto per convincere la società che sono la persona giusta. Qui mi trovo molto bene come ambiente, città e società. Ma un allenatore vive alla giornata, è impossibile fare piani a lungo termine».
INDIZI DI FORMAZIONE – «Non escludo il 4-1-4-1 per domani, ma in settimana provo sempre soluzioni alternative anche per poter cambiare disposizione in corsa con gli stessi uomini in campo. Gabriel? Sa di aver fatto una prestazione al di sotto delle sue potenzialità. Tecnicamente non si discute, ma io devo fare le mie valutazioni a 360 gradi. Per questo motivo domani giocherà Rafael, Gabriel riposerà e ritroverà concentrazione per dimostrare il suo valore in futuro. Pretendo il massimo da tutti i giocatori, quindi se c’è stata qualche prestazione molto deludente farò scelte diverse».
Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato ad Asseminello Sergio Cadeddu