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Frosio (Gazzetta): «Cagliari può essere una trappola per l’Atalanta. Il duello Mina-Retegui sarà…»
Alex Frosio oggi ha analizzato i possibili scenari tattici ed i singoli duelli della partita dell’Unipol Domus (ore 15:00) tra il Cagliari e l’Atalanta
Quest’oggi Alex Frosio ha analizzato la partita valia per la 16a giornata del campionato di Serie A 2024-2025 per La Gazzetta dello Sport. Il match andrà in scena presso l’Unipol Domus (dalle ore 15:00) tra il Cagliari di mister Davide Nicola e l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Le sue parole:
«[…] Cagliari però può essere una trappola. La Dea ci è cascata un anno fa: 2-1 in rimonta per i sardi. Era un’Atalanta con la mente altrove: pochi giorni prima era stata eliminata dalla Coppa Italia, e in Sardegna ci arrivò nel weekend che precedeva l’appuntamento con il Liverpool, suggellato poi dalla memorabile vittoria ad Anfield. Era anche un’Atalanta diversa, non nei princìpi ma nella ricchezza della rosa. Oggi Gasp può permettersi di ruotare, per avere sempre energie fresche e per trovare il miglior assemblaggio – soprattutto in fase offensiva – adatto alle circostanze e all’avversario.
La forma scintillante di Lookman induce a insistere sull’anglo nigeriano, per il resto la fisicità del Cagliari potrebbe reclamare un turno di riposo per De Ketelaere e il ritorno in prima linea di Retegui, “osso” abbastanza da tenere nei duelli con Mina e capace di smarcamenti che possono sfuggire al gigante colombiano. Soprattutto sulle ispirazioni di Samardzic, trequartista designato, e sulla solita spinta degli esterni. Mateo infatti aggiunge l’opzione del cross, essendo uno specialista del colpo di testa.
Il Cagliari è un simil-Atalanta, non nel sistema di gioco ma nei princìpi: l’originale non dovrebbe aver problemi. A patto di tenere alte concentrazione e intensità anche con una “piccola”: l’ultima sconfitta in campionato (2-3 casalingo con il Como) risale proprio a un post-Champions di alto livello, contro l’Arsenal. Se l’Atalanta ambisce davvero allo scudetto, non può perdere punti per strada. E questi incroci parlano».