2013
Giallo sull’area del Sant’Elia, Zedda smentisce le parole di Cappellacci
Mentre il tavolo tecnico tra Comune di Cagliari e società rossoblù è al lavoro per riportare il Cagliari al Sant’Elia, la stessa amministrazione comunale, tramite il sindaco Massimo Zedda, chiarisce i dubbi relativi alla proprietà dell’area su cui sorge l’impianto sollevati dalle dichiarazioni del governatore Cappellacci.
Come riporta infatti il quotidiano on line Sardegna Oggi, nel corso dell’ultimo vertice a villa Devoto, Cappellacci avrebbe affermato che «la Regione è proprietaria dell’area dove sorge la struttura, un’area data in concessione al Comune che autorizza la gestione del Cagliari Calcio». Una notizia che, come ha affermato ieri il consigliere dei Rossomori, Giuseppe Andreozzi, durante la sua interrogazione al sindaco, ha preoccupato «non solo riguardo alle competenze comunali sulla futura gestione dell’impianto sportivo, ma anche per le casse cittadine, se si considera che a suo tempo si iscrisse a bilancio lo stadio Sant’Elia come proprietà del Comune per la considerevole cifra di 50 milioni di euro».
A fugare ogni dubbio ci ha pensato il sindaco Zedda, ripercorrendo le fasi dell’acquisizione dell’area da parte del Comune ben 42 anni fa: «Nel 1961 è stata trasferita per la cifra simbolica di una lira al Comune la proprietà piena dell’area con un preciso vincolo di destinazione, cioè quello di costruire lo stadio. Con un successivo atto pubblico nel 2003 veniva trasferita dalla Regione per 51 euro (altra cifra simbolica, ndr) la piena ed esclusiva proprietà delle aree circostanti lo stadio, anche in questo caso con una precisa destinazione». Il sindaco ha inoltre spiegato che con una delibera del 17 novembre 2009, la Regione ha affermato il riconoscimento della proprietà dell’area in capo al Comune di Cagliari anche nel caso di una nuova costruzione dello stadio.