Ex Rossoblù

Gigi Riva, il rifiuto al denaro nel nome dell’amore di un popolo: oggi Rombo di Tuono avrebbe compiuto 80 anni

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Gigi Riva, l’ex attaccante del Cagliari avrebbe compiuto 80 anni quest’oggi: il ricordo dell’indelebile Rombo di Tuono

Tanti auguri Rombo di Tuono, Gigi Riva, simbolo indiscusso del Cagliari e della Sardegna, viene tutt’ora celebrato dal mondo del calcio italiano, mondiale e della Sardegna, per la sua straordinaria carriera e per il suo indissolubile legame (indelebile anche di fronte alla morte) con l’isola. Oggi, giovedì 7 novembre, Gigi Riva avrebbe compiuto 80 anni. Purtroppo, il leggendario campione è scomparso il 22 gennaio scorso, ma la sua storia continua a risuonare forte come un’eco, intramontabile, tra i ricordi di chi lo ha amato, in Sardegna e ben oltre. Nato a Leggiuno, in provincia di Varese, il 7 novembre 1944, Riva rappresenta un simbolo unico per un’intera isola, una città e una squadra. Il destino lo portò a Cagliari ben sessant’anni fa.

La Sardegna e il Cagliari lo conquistarono, tanto da trasformarlo nell’icona vivente della squadra rossoblù. Riva non se ne andò mai più. Rombo di Tuono ha incarnato l’essenza stessa della passione sportiva sarda, scrivendo pagine memorabili sul campo e diventando un simbolo di dedizione, amore per il calcio e soprattutto umiltà. I numeri del suo legame con il Cagliari parlano da soli: ben 315 presenze ufficiali, 164 gol e, soprattutto, lo storico Scudetto del 1970, il traguardo più alto mai raggiunto dalla squadra rossoblù. Senza dimenticare le sue imprese sportive con la Nazionale: Gigi collezionò 42 presenze e 35 gol, trionfando nell’Europeo del 1968 e sfiorando il tetto del mondo ai Mondiali del 1970 in Messico, dove conquistò la medaglia d’argento.

Negli anni, Riva ricevette riconoscimenti internazionali che ne hanno esaltato la grandezza. Nel 1999 la rivista World Soccer lo inserì tra i 72 migliori giocatori del XX secolo, e nel 2011 il suo nome è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano. Il Cagliari, nel 2005, decise di ritirare in suo onore la maglia numero 11, un gesto che sigilla per sempre il legame unico con il campione lombardo divenuto un vero e proprio sardo d’adozione. “Rombo di tuono” – così venne soprannominato per la potenza straordinaria del suo mancino – è stato senza dubbio uno degli attaccanti più completi e temuti degli anni ’60 e ’70. Un soprannome nato dalla penna intuitiva e geniale di Gianni Brera, non in Sardegna, ma a San Siro, la Scala del calcio, il palcoscenico che ogni calciatore sogna sin dalle più tenere scorrazzate sui prati verdi (o cementati) dell’infanzia.

Una gara mozzafiato vinta contro l’Inter: 3-1 per i sardi, due gol di Gigi Riva. Un soprannome, secondo quanto riportano le cronache, scaturito dal rumore che accompagnava le azioni di Riva all’Amsicora, l’arena leggendario del Cagliari dello Scudetto. Un silenzio costantemente alimentato costantemente ad ogni suo passo nelle infinite galoppate tinte di rosso e blu, fino a boato per il tiro (e per il gol). Al di là dei numeri e del mito creatosi attorno all’eterno numero 11 isolano, il vero valore di Gigi Riva è nel rapporto che seppe costruire con il popolo sardo.

Fu l’incarnazione della cultura del lavoro, della dedizione e soprattutto della forza di superare l’attrazione del dio denaro e della ricchezza garantita dai soldi offerti dalle squadre più forti dell’epoca. Un avvicinamento inesorabile ai tifosi isolani che lo trasformarono in una divinità scesa in terra, un uomo arrivato dal nord che comprese il vero valore di una zona dell’Italia trascurata, calcisticamente e politicamente. La sua determinazione e il legame indissolubile con la Sardegna vivranno per sempre, non solo nelle gesta in campo, ma nella memoria di chi vede in lui un simbolo eterno del calcio (italiano e mondiale). Buon compleanno Gigi.        

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