2014

Giulini: «Al Cagliari servono stadio e Zeman. Inter? Voglio 6 punti»

Pubblicato

su

Non ha avuto quasi mai il tempo di rispondere al telefono ai suoi familiari Tommaso Giulini da quando è diventato il nuovo proprietario del Cagliari, perché il patron della Fluorsid Group ha diverse incombenze da risolvere: c’è la questione allenatore, quella mercato e di primaria importanza quella stadio, senza dimenticare le ultime formalità prima delle firme definitive della prossima settimana. «Non si possono perdere di vista le cose da fare. Sono tante e il tempo a disposizione non è molto», ha confermato ai microfoni del “Corriere dello Sport”, dove ha rimandato i discorsi sulle sensazioni da presidente del club sardo: «Per il momento non lo sono ancora. Aspettiamo i primi giorni della prossima settimana quando verranno girate le azioni e tutto andrà a posto. Sarà quello il momento in cui terrò una conferenza stampa e spiegherò molte cose. Vivo da due giorni costantemente in riunione perché c’è tanto da fare. Alcune cose sono più urgenti di altre e stiamo lavorando per il bene della società».

A proposito dell’agenda di impegni e scadenze, Giulini ha parlato dell’argomento più caldo, ovvero della questione stadio: «Stiamo cercando di capire quello che possiamo fare perché le scadenze sono sempre più vicine e bisogna stabilire un piano d’azione. L’obiettivo primario è avere una capienza superiore a 5.000 posti. I miei collaboratori e io vogliamo dare al Cagliari uno stadio con una capienza più decente e risolvere il problema una volta per tutte. Sono abituato a guardare al presente e quindi per la prossima stagione un nuovo impianto non potremo averlo. Bisogna lavorare e aumentare la capienza in fretta perché l’inizio del campionato è sempre più vicino. Non nego che avere un stadio di proprietà sarebbe importante. In alternativa bisogna mettere a posto la concessione sul Sant’Elia che, così com’è adesso, scade tra un anno. Tra 12 mesi dovremmo ripetere tutto l’iter burocratico? E’ impensabile… E’ necessario sistemare l’intera vicenda con una concessione di 10-20 anni per lavorare in un certo modo».

Inevitabile il riferimento a Massimo Cellino, con cui ha trattato personalmente per l’acquisizione del club, e all’inserimento degli americani, che sembravano vicini alla conclusione dell’affare: «Di Cellino voglio solo dire che è una persona per bene. Abbiamo trattato per mesi con reciproco rispetto e mi sono trovato di fronte un uomo competente. Secondo me non c’è mai stato un momento in cui stava per vendere a qualcun altro. Non mi è mai parso certo che ci fosse davvero qualcun altro deciso ad acquistare il Cagliari. Che interlocutore è stato Cellino? Serio e posso assicurare che durante la trattativa non ha mai disatteso la parola data. Questa sua dote è stata fondamentale: nelle ultime 48 ore ci potevano essere delle tensioni perché Cellino ha cercato di cambiare alcuni accordi che erano già stati presi per arrivare a una conclusione migliore per entrambi. Non capita in tutte le negoziazioni di trovarsi bene con la controparte».

A proposito del suo passato nerazzurro, dato che è stato membro del CdA dell’Inter, Giulini ha spiegato: «Spazio per le emozioni non ci sarà: contro l’Inter la prossima stagione voglio 6 punti. Moratti è stato gentilissimo come al solito. Quando ha saputo che la trattativa era conclusa mi ha telefonato e mi ha rivolto un grosso in bocca al lupo. Le sue parole mi hanno fatto molto piacere perché arrivano da una persona che nel calcio ha vinto tutto».

Infine, Giulini ha parlato a proposito delle voci su Zdenek Zeman, ma anche del suo legame con la Sardegna e dei propositi per il futuro: «A me piacciono gli allenatori che insegnano a giocare a pallone. E in questo Zeman è il numero uno in Italia. Non aggiungo altro. La prossima settimana ci sarà una conferenza stampa e spiegheremo tutto quello che c’è da spiegare. La Sardegna è la mia seconda casa e mi sento metà sardo e metà milanese anche perché vivo sull’isola due settimane al mese. La mia azienda (la Fluorsid, ndr) ha sede ad Assemini, a 5 minuti dal campo di allenamento della squadra. Non avrei mai potuto investire in una squadra diversa dal Cagliari. Spero di creare una società molto forte in Serie A e di lavorare bene nei prossimi anni. Non mi fate aggiungere altro. Ci vediamo la prossima settimana».

Exit mobile version