2014

Giulini allo scoperto: «La nostra offerta è migliore, il tempo stringe»

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Mentre Luca Silvestrone fornisce aggiornamenti sulla trattativa per l’acquisto del Cagliari (qui le sue parole), la Fluorsid Group non molla e non si tira ancora fuori dalla corsa. Dopo la fumata grigia emersa nell’ultimo incontro con il presidente Massimo Cellino, l’imprenditore Tommaso Giulini ha lasciato Leeds ed è rientrato in Italia, dando mandato ai suoi legali di trovare un punto d’incontro entro lunedì tra la sua proposta di 30 milioni di euro e la richiesta del patron sardo di 50.

E dopo Silvestrone, anche Giulini è uscito allo scoperto: «Il mio progetto è tanto articolato quanto ambizioso e prevede una crescita sostenibile. Come? Ovviamente nei risultati sportivi, ma anche con la progressiva soluzione del problema stadio. E poi puntiamo all’integrazione con il territorio sia sul piano commerciale che nell’immagine attraverso sinergie con le realtà locali. Quindi per la valorizzazione dei giovani vogliamo creare un network regionale con scuole calcio associate. E infine vogliamo far conoscere il Cagliari anche all’estero. Il sogno è di sviluppare un modello-Cagliari in modo da valorizzare il legame del club con l’immagine della Sardegna nel mondo», ha dichiarato a “La Gazzetta dello Sport”.

Giulini ha parlato poi della bontà del suo progetto, prendendo le distanze dalla proposta della cordata americana: «Queste idee sono a lungo termine, ma ora serve pragmatismo. E il tempo stringe: c’è una montagna di lavoro da fare entro fine giugno. Ritardare significherebbe mettere a rischio l’effettiva sostenibilità del progetto nel breve. E di riflesso in prospettiva. Cellino? Lo stimo, ha lavorato bene in questi anni. La nostra offerta è la migliore possibile, non va confusa con iniziative legate a fondi speculativi. Gli ho chiesto una risposta in tempi brevi. In qualsiasi modo finisca sono sicuro che Massimo Cellino farà il meglio per il Cagliari e non solo per i suoi legittimi interessi personali. Entrambi sappiamo bene che alla fine le squadre appartengono ai tifosi».

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