Hanno Detto

Nuovo stadio Cagliari, Giulini: «Abbiamo presentato il progetto ormai cinque anni fa, il Comune non…»

Pubblicato

su

Nuovo stadio Cagliari, il Presidente interviene a Paulilatino e parla di infrastrutture, Sardegna, l’impegno sociale e il nuovo impianto rossoblù

Nuovo stadio e non solo. Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, è stato ospite a Paulilatino (Oristano) in occasione della terza edizione della “Giornata dello Sport”, partecipando al convegno intitolato “La passione che unisce”. Giulini ha trattato vari temi legati al calcio e all’impegno sociale della società rossoblù, ma ha rilasciato alcune dichiarazioni anche sul nuovo stadio, in attesa della gara contro la Fiorentina.

SARDEGNA – «Ringrazio il sindaco Domenico Gallus e tutta la comunità di Paulilatino, che ho anche avuto la fortuna e l’onore di conoscere da vicino insieme alla mia famiglia, e che oggi mi permette di raccontare cosa fa il Cagliari Calcio, quella che è la nostra filosofia e i valori che vogliamo promuovere e rafforzare”, ha esordito Giulini davanti alla platea del teatro “Grazia Deledda” di Paulilatino. “Cerchiamo sempre di essere più vicini possibile ai singoli territori, anche lontani dal capoluogo, che sia con i calciatori della prima squadra o con tecnici, dirigenti e tutto il team che lavora nelle varie aree. Ci piace organizzare qualche amichevole in giro per l’Isola, anche se non è semplice trovare campi sportivi in erba naturale e impianti all’altezza, in tal senso spero che gli appelli alle istituzioni da parte dei dirigenti locali per un miglioramento delle infrastrutture trovino accoglienza, perché gli spazi dove fare sport sono fondamentali per costruire il futuro. Rappresentiamo la Sardegna qui e oltre mare, è un orgoglio enorme, una responsabilità che ogni giorno sentiamo forte per essere l’istituzione sportiva principale che pratica lo sport più popoloso, una sfida quotidiana ambiziosa e stimolante»

CAGLIARI – «Mi piace nello specifico ricordare Touch2See, un’iniziativa che ha avuto risonanza enorme a livello internazionale e che abbiamo sviluppato come Società coinvolgendo tutta la nostra struttura. Poter permettere a dei ragazzi non vedenti, grazie alla collaborazione con una startup francese (Touch2See, appunto), di assistere dal vivo a una partita all’Unipol Domus è qualcosa di meraviglioso. Vederli entusiasmarsi per la nostra vittoria, seguendo il match con l’apparecchio ad hoc e la radiolina nelle orecchie, è stato inedito e speciale da un punto di vista emotivo e dell’innovazione tecnologica. Ecco, questo è un esempio del ruolo sociale del Cagliari, quello che ci piace fare con le scuole, con le comunità, negli istituti penitenziari, nella Curva Futura – unico settore di uno stadio italiano interamente ed esclusivamente dedicato ai piccoli tifosi – e ancora con i Casteddu4Special, la Coppa Quartieri e tanto altro sviluppato in oltre dieci anni anche con la Fondazione che porta il nome di mio padre, che sia legato direttamente allo sport o più ad ampio spettro nell’ambito dell’impegno sociale del Cagliari Calcio»

BOVE – «Quanto successo domenica scorsa ci ha scossi tanto, sono contento di poter dire che il peggio è passato e auguriamo a Edoardo di riprendersi il prima possibile per continuare la sua carriera agonistica. Parliamo di una potenziale colonna della Nazionale italiana – ha continuato Giulini – spero che questo sogno possa rimanere vivo. Qui a Paulilatino si parla dei valori dello sport: ecco, mi auguro davvero che Edoardo Bove possa continuare a sognare e a essere ambizioso nel calcio, il suo sport, così come devono poter fare tutti i giovani»

FIORENTINA – «I rapporti con i viola sono fortissimi, siamo molto vicini alla Società viola. Abbiamo vissuto insieme quella che è stata la tragedia di Astori, quanto successo a Davide è estremamente simile al caso di Bove. Per fortuna è accaduto in uno stadio di calcio, con un’ambulanza e un defibrillatore vicini, da qui l’importanza massima di averli su tutti i campi, così Edoardo si è salvato al contrario di Davide. Questi fatti ci legano tanto alla Fiorentina, insieme alla recente scomparsa di Joe Barone in seguito a un problema simile: era un dirigente moderno, carismatico, che ci ha lasciati prematuramente. Questo è il terzo episodio che succede alla Fiorentina nel giro di pochi anni e voglio esprimere la nostra solidarietà al club toscano. Per fortuna Edoardo Bove si è salvato: domani li abbracceremo in campo, ma vogliamo vincere la partita (ride ndr)»

PERCORSO – «Le nostre stagioni sono sempre improntate, prima di tutto, a doversi salvare. L’ambizione deve esserci sempre, tutti dobbiamo averla: io come presidente, gli atleti, i tifosi. Ma prima di tutto bisogna salvarsi ed è una regola guida che abbiamo sempre avuto, anche quando nel 2019 ad un certo punto, prima dell’avvento del Covid, ci trovammo in alto in classifica. Pensiamo all’Atalanta: oggi è tra le candidate allo Scudetto e tra le più strutturate per raggiungerlo, ma sanno bene che per il tipo di realtà che sono devono prima di tutto mantenere la categoria e poi pensare ad altro, e non mancano mai di ricordarlo. È giusto e fondamentale puntare in alto, con ambizione e voglia di sognare, ma anche con grande realismo e pragmatismo»

NUOVO STADIO – «Chi frequenta l’Unipol Domus sa quanto lì si viva bene il calcio e si possa godere al meglio la partita, ma anche che è uno stadio temporaneo, con criticità legate alle piccole dimensioni e all’assenza della copertura in tre settori su quattro. Uno stadio che ci piace ma che non basta, visto che ogni volta circa diecimila tifosi di fatto stanno fuori perché la capienza è di poco superiore ai 16 mila posti. Speriamo di riuscire a realizzare il progetto di costruire un nuovo stadio, con l’apporto e il supporto delle istituzioni, Governo in primis, visto che è un tema che interessa tutto il Paese. I pochi stadi che vengono rinnovati sono come quello di Bergamo, che pezzo per pezzo viene ammodernato grazie esclusivamente al lavoro della Società e del privato. Speriamo che Cagliari abbia presto un impianto con connotati di innovazione, identità, sostenibilità. Abbiamo presentato un progetto con tutti i crismi ormai cinque anni fa, che con le lungaggini che conosciamo rischia di essere già vecchio. Serve l’aiuto di tutti, il Comune di Cagliari non ci ha mai abbandonati in tal senso, quindi andiamo avanti. Ora giochiamo in uno stadio piccolo, carino, ma che non può essere sufficiente a contenere la passione, la voglia di calcio e di Cagliari»

Exit mobile version